• 21 Novembre 2024 13:26

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Deiulemar, Formisano: “Modificare la Legge Marzano”

Per l’Idv la situazione della compagnia è paragonabile a Parmalat

 

Un commissario straordinario per Deiulemar. Così come fu anche per Parmalat. È quanto accadrebbe con l’approvazione di un emendamento alla legge Marzano, da presentare nell’ambito del decreto Sviluppo in discussione la prossima settimana, avanzato dall’on. Nello Formisano dell’Idv. “L’emendamento A.C. 5312, di cui sono il primo firmatario, intende modificare la cosiddetta legge Marzano, nella parte in cui estende i requisiti per il ricorso a tale legge non solo alle società in difficoltà economiche ma a tutto il gruppo cui la società appartiene” spiega Formisano. “L’approvazione di questo emendamento consentirebbe, senza alcun ragionevole dubbio, alla Deiulemar spa di Torre del Greco, di accedere alla legge Marzano nel caso in cui la Corte d’Appello di Napoli revocasse il fallimento dichiarato lo scorso 2 maggio dal tribunale di Torre Annunziata”.

L’iniziativa arriva a pochissimi giorni dall’operazione della guardia di Finanza, “Il mondo di Oz”, che ha portato all’esecuzione di nove ordinanze di custodia nei confronti di fondatori della compagnia e familiari stretti. In carcere sono finiti i figli del defunto Giovanni Della Gatta, Angelo, Pasquale e Micaela (rispettivamente di 47, 49 e 42 anni), la figlia dell’ex amministratore unico (morto ad aprile per infarto durante una perquisizione domiciliare), Giovanna Iuliano, 45 anni; Leonardo Lembo, 44enne figlio dell’unico fondatore della compagnia ancora in vita. Proprio Giuseppe Lembo è uno dei destinatari della misura cautelare agli arresti domiciliari in ragione dell’età (75 anni). Ai domiciliari anche il figlio, Filippo (38 anni) e le vedove degli altri due fondatori della Deiulemar, Lucia Boccia (vedova Della Gatta, 75 anni) e Maria Luigia Lembo (consorte del defunto “capitano” Iuliano, 83 anni).

Per tutti le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio.

Oltre agli arresti disposto il sequestro di dieci navi, quelle finite nel 2005 dalla Deiulemar alla allora neonata Deiulemar shipping; di un hotel; delle partecipazioni societarie della Deiulemar compagnia di navigazione cedute e attualmente detenute della Deiulemar holding. Il valore dei beni sequestrati è pari a 323 milioni di euro, 291 dei quali solo delle navi.