• 24 Novembre 2024 13:13

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Antonini, situazione critica per l’industria navale

Produttività, innovazione e ricerca la ricetta di Assonave

 

“Abbiamo davanti a noi un ulteriore periodo di difficoltà ma anche numerose leve – sul piano industriale, strategico e della ricerca – che siamo impegnati ad attivare”.

Corrado Antonini, presidente di Assonave, non nasconde la verità. E all’Assemblea dell’associazione che riunisce costruttori, riparatori e fornitori dell’industria navale, invita le parti sociali e le istituzioni ad un’azione coesa, sul piano della produttività e del supporto all’innovazione e alla ricerca.

Il quadro mondiale emerso dalla relazione presentata a Roma, d’altronde, è critico, caratterizzato com’è da un calo degli ordini del 18% rispetto al 2010 e da un drammatico meno 24% nel primo semestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.

L’andamento dell’industria italiana in questo contesto riflette l’andamento generale: gli ordini acquisiti nello scorso anno, pari a circa 330.000 Tslc, si confrontano con una media di circa 1 milione di Tslc acquisite annualmente nel periodo pre-crisi.  Alla stessa stregua il portafoglio ordini è sceso da 2.8 Mil.Tslc  alle 885.000 Tslc di fine 2011.

“Se si considera – ha sottolineato il presidente di Assonave – che nel medio termine la domanda mondiale non dovrebbe superare i 40 Mil.Tslc e che tali volumi dovranno confrontarsi con una capacità produttiva che ha raggiunto i 60 Mil.Tslc, risulta del tutto evidente l’entità della grave sovraccapacità che affliggerà il settore negli anni a venire”.

Situazione che non risparmia il settore crociere dove l’acquisizione della doppia commessa di Aida Cruises da parte di Mitsubishi H.I. a valle del finanziamento della Japan Bank for International Cooperation desta preoccupazioni.

“Il fatto che nel 2011 siano state ordinate 10 navi contro le 7 dell’anno precedente – rileva la relazione – non deve dar luogo a facili ottimismi; infatti in termini di lower berths le unità ordinate ammontano a circa23.000 LBcontro gli oltre24.100 LBdel 2010.  Inoltre, una valutazione che metta a confronto gli ordini del quadriennio2004-2007, ante crisi, con quelli del periodo2008-2011, evidenzia un trend drammatico, con un dimezzamento del numero di navi: 51 contro 21”.