• 21 Dicembre 2024 16:09

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

La crisi si fa sentire ma buone prospettive rispetto al 2011

Al 30 giugno il portafoglio ordini di Fincantieri è pari a 7.069 milioni di euro. Ne deriva un carico di lavoro di 5.047 milioni, cifra che, seppure significativa, continuerà a non essere in grado di saturare la capacità produttiva di tutti gli stabilimenti. Nasce da qui la decisione di “proseguire il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per le strutture produttive italiane che si troveranno in una situazione di vuoto di lavoro”.

L’esame da parte del Consiglio di Amministrazione del Gruppo dell’andamento del primo semestre 2012 conferma dunque la situazione di grave difficoltà del settore e la scelta dell’azienda di “adeguare la capacità produttiva alla domanda e di entrare in nuovi mercati di riferimento”.

“Il processo di riorganizzazione in corso, avviato grazie all’accordo con i sindacati e il governo – conferma l’Ad Giuseppe Bono – si sta dimostrando valido. Anche l’acquisizione degli ultimi ordini da Viking Ocean Cruises e dalla Société des traversiers du Quebec testimoniano la lungimiranza delle politiche aziendali, volte alla ricerca di nuovi clienti e di nuovi mercati con prodotti estremamente innovativi”.

Nel semestre sono stati acquisiti, complessivamente, ordini per 488 milioni di euro, valore inferiore rispetto al dato di euro 874 milioni del primo semestre 2011.  Con 1.233 milioni di ricavi (+4%), una gestione ordinaria positiva per 26 milioni (+62,55) e un Ebitda di 68 milioni (+15,2%) sono confermate le previsioni gestionali formulate per il 2012, “per cui si attende, a fine esercizio, un risultato in miglioramento rispetto al 2011”.

Da segnalare, infine, la posizione finanziaria netta del Gruppo, che a fine giugno registra un eccesso di cassa rispetto alla posizione debitoria pari a euro 909 milioni.

“Tale posizione finanziaria consente da un lato di pianificare e coprire i fabbisogni futuri di finanziamento del capitale circolante con assoluta tranquillità e dall’altro di valutare possibili nuovi investimenti volti a creare valore per il Gruppo senza particolari pressioni”.