Lo scalo escluso dai top 40 da collegare alle reti Ten-T
La Commissione europea “ha valutato con attenzione le caratteristiche strutturali ed operative del porto di Livorno, oltre alla forza delle infrastrutture della Regione Toscana, ed esaminerà la possibile inclusione di Livorno nella lista dei principali porti europei”. È quanto emerso a Bruxelles, al termine degli incontri che l’assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità, Luca Ceccobao, ha avuto con responsabili del gabinetto del vicepresidente per la politica dei trasporti all’Esecutivo Ue, Siim Kallas. All’incontro era anche presente Jean-Eric Parquet, responsabile della politica delle Reti Ten-T alla Direzione generale dell’Ue.
Il rappresentante della Toscana ha presentato ai responsabili europei le capacità operative, le infrastrutture della Regione (connessione con servizi ferroviari ad alta velocità e capacità; connessioni dirette con le grandi arterie autostradali italiane) e i principali progetti di sviluppo del porto di Livorno. “Per questi punti di forza – ha affermato in una nota Ceccobao – è a nostro avviso un’anomalia che il porto di Livorno non sia incluso nella rete dei principali porti europei. Continueremo a lavorare con attenzione nei confronti della Commissione europea e inviteremo il nostro ministero, a fornire dati, considerazioni e valutazioni che facciano comprendere la reale forza del porto di Livorno”.
L’incontro era stato richiesto dalla regione Toscana, dopo aver informato il ministero dei trasporti italiano, per presentare alla Commissione europea nel dettaglio le caratteristiche del porto di Livorno e sottolinearne l’importanza, visto che lo scalo labronico non è stato menzionato nella possibile lista dei principali porti europei da collegare alle Reti Ten-T, nel rapporto presentato dalla Commissione europea lo scorso 19 giugno.
Il rapporto, commissionato dalla Direzione generale Trasporti della Commissione europea all’Istituto Nea (Istituto indipendente di ricerca internazionale del gruppo Panteia), analizza le prospettive di integrazione tra i porti europei e le reti Ten-T (i corridoi infrastrutturali europei, strade e ferrovie) e presenta una simulazione della situazione al 2030, prendendo in considerazione i primi 40 porti europei. L’elenco include solo i porti “ascellari” del nord Italia: Genova e La Spezia, Venezia, Trieste e Ravenna e, al sud, Gioia Tauro, Taranto, Bari e Brindisi.
Tuttavia, conclude la nota, la Commissione europea ha sottolineato che “lo studio non e’ vincolante ma propone invece una condivisione sul piano metodologico”.