• 23 Novembre 2024 04:53

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Pirateria, raddoppiano i corsi per le guardie a bordo

Il ministro Cancellieri illustra le novità sui contractors

 

Un sistema formativo completo, front office per le richieste di autorizzazione e un rapido perfezionamento, entro la fine dell’anno, degli aspetti più delicati del decreto che disciplina le modalità d’impiego degli operatori di sicurezza privata a bordo delle navi dirette in zone a rischio pirateria.

È quanto anticipato da Annamaria Cancellieri nel corso di un’audizione alla Commissione Difesa del Senato sulla normativa, più volte sollecitata da Confitarma, che ha già ottenuto il via libera dalle “amministrazioni interessate” ed ora è all’esame del Consiglio di Stato.

Sottolineando come la “prima essenziale forma di presidio” in aree di “grave vulnerabilità per la sicurezza della navigazione” sia rappresentata dalle nostre forze armate, il ministro dell’Interno ha tenuto a ribadire il valore “sussidiario” dei contractors.

“La norma di legge – ha spiegato – accorda preferenza agli operatori della sicurezza privata che abbiano prestato servizio nelle Forze armate, anche come volontari, dando quindi risalto al requisito della professionalità. Nel futuro decreto attuativo, in coerenza con il disposto primario, il profilo della formazione troverà pertanto ulteriore sviluppo, prevedendo il superamento, oltre che di un corso basico destinato agli addetti alla sicurezza sussidiaria, anche di un secondo stage finalizzato allo specifico contesto d’impiego operativo”.

Il decreto, ha aggiunto la Cancellieri, si occuperà anche delle modalità d’imbarco e sbarco delle armi: imbarco non solo dal territorio nazionale ma anche dai porti limitrofi alle zone a rischio pirateria, tenuto conto che nella maggior parte dei casi le rotte non sono programmate prima della partenza ma quando le imbarcazioni si trovano già in acque estere.

Una scelta funzionale, secondo il ministro, che consentirà “di limitare la disponibilità delle armi a bordo al tempo strettamente necessario ai servizi di protezione”.

Infine, lo snellimento procedurale. “Si cercherà di favorire ogni forma di semplificazione che possa essere di concreto ausilio agli operatori del settore, come, ad esempio, la possibilità di organizzare un front office unitario cui indirizzare le diverse richieste autorizzatorie”.

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