Si tratta del ripristino della “calata 1” e della realizzazione degli edifici per sistemazioni logistiche dei servizi tecnico-nautici
Taranto – il giorno 26 luglio, si è svolta la cerimonia del taglio del nastro e la benedizione da parte dell’Arcivescovo di Taranto S.E. Mons. Filippo Santoro, l’inaugurazione di due nuove opere infrastrutturali nel porto di Taranto: il ripristino della “calata 1”- a cura dell’impresa appaltatrice RCM Costruzioni – e la realizzazione degli edifici per sistemazioni logistiche dei servizi tecnico- nautici a cura del Consorzio UNIMED Scarl.
Unitamente alle massime Autorità civili e militari, la cerimonia è stata presenziata dalla Viceministra alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili (MIMS), Teresa Bellanova, in visita istituzionale nel capoluogo jonico quale tappa di un più ampio percorso di incontri e di confronto con istituzioni pugliesi, nell’ambito dei quali la Viceministra ha colto l’occasione per conoscere da vicino progettualità ed interventi infrastrutturali, come quelli oggi inaugurati nel porto di Taranto che ambiscono, tra l’altro, all’efficientamento del sistema portuale e logistico del Mezzogiorno.
L’ultimazione dei lavori e la messa in esercizio delle opere nello scalo concorrono all’azione di ammodernamento ed ottimizzazione delle infrastrutture esistenti, promossa dall’AdSP del Mar Ionio che conferma la linea strategica sottesa al proprio Piano Operativo Triennale, con particolare riferimento all’obiettivo “Infrastruttura fisica e competitività”.
L’opera denominata “Edifici per la sistemazione logistica dei servizi tecnico-nautici in area retrostante la darsena servizi nel porto di Taranto”, soddisfa l’esigenza di razionalizzare gli spazi e le facilities portuali destinate agli operatori del Porto, individuando gli specchi acquei da destinare ad ormeggio dei mezzi dei servizi tecnico-nautici e le infrastrutture logistiche ed amministrative a terra, in un’area baricentrica del porto – la c.d. “Darsena Servizi” – posta tra il IV sporgente ed il pontile Eni.
I lavori di ripristino della ‘calata 1’, oltre ad assicurare il rinnovamento infrastrutturale dei punti di ormeggio, concorrono alla realizzazione del più ampio programma di interventi di rinnovamento e di rigenerazione dell’area cerniera tra il porto e la città.
A conclusione dell’inaugurazione delle opere, la Viceministra Bellanova, accompagnata dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Sergio Prete e dal Comandante della Capitaneria di Porto CV CP Diego Tomat, ha poi effettuato alcuni sopralluoghi tecnici presso altri cantieri del porto di Taranto per verificare l’avanzamento dei lavori di nuove infrastrutture in corso di realizzazione ed ha, infine, concluso la visita presso il terminal contenitori del Molo Polisettoriale dove ha incontrato il top management della San Cataldo Container Terminal SpA.
La cerimonia odierna – afferma il Presidente Sergio Prete –rappresenta un’occasione importante per il porto di Taranto che, oltre a poter vantare un’offerta logistica e infrastrutturale attrattiva e di valore – elementi funzionali anche alla logica del PNRR – si presenta come un cantiere dinamico in cui, in aggiunta alle misure governative, agli ulteriori interventi infrastrutturali già previsti in ambito portuale e retroportuale, alla ZES ed alla Zona Franca Doganale, sono ormai numerose le presenze imprenditoriali e le domande di insediamento che stanno di fatto aprendo sempre più lo scalo e l’intero ecosistema portuale jonico verso scenari internazionali ed un rinnovato e diversificato ruolo nel panorama euro-mediterraneo dello shipping”.
“Il sistema portuale nazionale – ha dichiarato la Viceministra, Teresa Bellanova – ha la grande responsabilità di svolgere un ruolo determinante nel rilancio economico e sociale del Paese, essendo alimentato da snodi logistici ed intermodali nevralgici per i territori su cui insistono. Il Porto di Taranto è sicuramente tra gli scali nazionali su cui è riposta massima attenzione anche dal Governo, proprio perché rappresenta una leva strategica essenziale per la crescita e la rigenerazione dell’intero territorio jonico”.