Le associazioni di categoria presenteranno un piano di rilancio
I recenti provvedimenti fiscali del Governo, se sono duri per tutti i settori, rischiano di essere addirittura mortali per la nautica, un tempo comparto tra i più forti della produzione nazionale. Un atteggiamento a volte demagogico ha inoltre voluto vedere il settore come ambiente di privilegiati ed evasori. In realtà, la nautica era ed in parte è ancora un settore che dà lavoro a migliaia di persone, direttamente ed indirettamente. Ed il turismo costiero e nautico è un settore chiave dell’economia nazionale. Senza salvare il settore nautico, non si esce dalla crisi.
Sono queste le premesse degli Stati Generali della Nautica in programma a Roma il prossimo 6 settembre, appuntamento in cui le principali associazioni del settore e BIG BLU presenteranno al Governo ed ai media le proprie proposte per salvare e anzi rilanciare il turismo costiero in Italia e con esso l’intero comparto della nautica.
L’incontro, dal titolo “Rilancio turistico e sportivo delle coste italiane, attraverso un progetto politico d’insieme, come componente primaria della ‘green economy’”, è organizzato da Big Blu – Salone della Nautica e del Mare di Roma della Fiera di Roma – e da CUN – Consulta dell’Utenza Nautica – associazione nata lo scorso 19 giugno di cui fanno parte Assonautica, Federazione Italiana Canoa Kayak, Federazione Italiana Canottaggio, Federazione Italiana Motonautica, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Federazione Italiana Vela, Lega Navale Italiana e Nautica Editrice, col patrocinio del Segretariato di Rai Sociale e dell’Associazione Parlamentari Amici del Mare e della Nautica.
“L’Italia vanta circa 8.000 Km di costa, la maggior parte della quale è balneabile. Questo costituisce per il nostro paese una grande ricchezza e un’incredibile opportunità in termini economici. – Ha dichiarato Mauro Mannocchi. – Favorire lo sviluppo turistico e sportivo delle nostre coste potrebbe rappresentare la strada giusta da intraprendere per uscire dalla crisi economica, creando ricchezza e posti di lavoro. E’ evidente, però, che gli sforzi investiti nello sviluppo costiero e nella promozione turistica debbano essere fatti in un’ottica di green economy, per uno sviluppo ecosostenibile, in modo da salvaguardare il patrimonio naturale del nostro paese.”