• 23 Novembre 2024 01:12

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Stati generali della nautica, allarme per il futuro del settore

Fatturato dimezzato rispetto a cinque anni fa

 

Fatturato 2010 dimezzato rispetto al 2007-2008. Flessione del mercato interno del 60%. Esportazioni a meno 33%. I dati dell’analisi del mercato nautico di Ucina parlano chiaro e giustificano l’allarme lanciato oggi a Roma dagli Stati Generali della Nautica.

L’incontro, dal titolo “Rilancio turistico e sportivo delle coste italiane, attraverso un progetto politico d’insieme, come componente primaria della ‘green economy’”, è stato organizzato da Big Blu – Salone della Nautica e del Mare di Roma della Fiera di Roma – e da CUN – Consulta dell’Utenza Nautica che rappresenta direttamente oltre 1 milione di utenti associati e almeno altri 3 milioni di appassionati che svolgono le stesse attività sportive e di tempo libero.

Parola d’ordine: interloquire con le Istituzioni e dare maggior vigore a nuove proposte capaci di arginare i danni provocati dalla crisi economico-finanziaria.

“Le istituzioni hanno il dovere di riconoscere la nautica come settore di interesse nazionale – ha spiegato il Senatore Mauro Cutrufo, intervenuto al consesso – è necessario rilanciare il settore e, in particolare, la nautica da diporto, il 51% delle imbarcazioni circolanti hanno oltre 15 anni, una barca di questo tipo vale solo il 10% dell’acquisto iniziale, purtroppo questo per la finanza è irrilevante, ma oggi più che mai è necessario distinguere per non rischiare di uccidere la nautica”.

Sotto accusa, in particolare, i recenti provvedimenti fiscali del Governo che rischiano di essere mortali per la nautica, un tempo comparto tra i più forti della produzione nazionale.

Un atteggiamento a volte demagogico  – spiegano gli organizzatori – ha inoltre voluto vedere il settore come ambiente di privilegiati ed evasori. In realtà, la nautica era ed in parte è ancora un settore che dà lavoro a migliaia di persone, direttamente ed indirettamente. Ed il turismo costiero e nautico è un settore chiave dell’economia nazionale. Senza salvare il settore nautico, non si esce dalla crisi.

“L’Italia vanta circa 8.000 Km di costa, la maggior parte della quale è balneabile. Questo costituisce per il nostro paese una grande ricchezza e un’incredibile opportunità in termini economici – ha dichiarato Mauro Mannocchi, Presidente Fiera di Roma. – Favorire lo sviluppo turistico e sportivo delle nostre coste potrebbe rappresentare la strada giusta da intraprendere per uscire dalla crisi economica, creando ricchezza e posti di lavoro. E’ evidente, però, che gli sforzi investiti nello sviluppo costiero e nella promozione turistica debbano essere fatti in un’ottica di green economy, per uno sviluppo ecosostenibile, in modo da salvaguardare il patrimonio naturale del nostro paese”.