Non basta l’unanimità espressa dagli enti istituzionali
Il meccanismo farraginoso di nomina dei presidenti di Autorità portuale (presentazione al ministero, previo accordo con la Regione, di una terna di nomi da parte di Camera di Commercio, Comune e Provincia) si è spesso tradotto in estenuanti prove di forza tra i soggetti competenti. Con relativo commissariamento dell’ente porto, in attesa della fatidica designazione di compromesso.
È il caso, ad esempio, dello scalo di Savona, ultimo in ordine di tempo di una lunga lista, dove appena ieri, il presidente uscente Rino Canavese è stato nominato commissario a tempo (un mese), in attesa che si risolva la guerra di veti incrociati sul suo successore.
Ma la casistica registra anche (paradossali) situazioni opposte.
A Salerno, nonostante l’unanime convergenza espressa dagli enti istituzionali, è “slittata” la riconferma, data ormai per certa, dell’attuale presidente dell’Ap Andrea Annunziata.
Accreditandosi sotto un profilo esclusivamente manageriale, l’ex sottosegretario ai Trasporti del governo Prodi, al termine del primo mandato, era riuscito nell’impresa di far convergere sul proprio nome personalità politiche irriducibili come De Luca e Cirielli. E di presentarsi, di fatto, come candidato unico del territorio alla guida del porto.
Un vero e proprio miracolo diplomatico che però non sembra essere bastato al ministro Passera per dare il suo via libera. In mancanza di una vera e propria “terna” di candidati, così come previsto dalla procedura, il ministero ha infatti deciso di bloccare la nomina e di fissare al 6 novembre la data entro cui Comune, Camera di Commercio e Provincia dovranno riformulare le loro proposte. Riaprendo in questo modo una partita che sembrava già chiusa.