Proroga al 2013 per i corsi teorico-pratici
Via libera del Senato alla modifica della legge 130/2011, che regola l’utilizzo dei militari e delle guardie armate a bordo delle navi italiane al largo delle coste somale. Con l’approvazione della risoluzione n. 747 (relatori: Roberta Pinotti, Pd e Paolo Amato, Pdl) da parte della Commissione Difesa spetta ora al governo la parola definitiva sull’implementazione di una norma che ha mostrato nel periodo di applicazione non poche lacune. In particolar modo sull’utilizzo di guardie private, misura fortemente richiesta da Confitarma, e rallentata dalla mancanza del previsto regolamento attuativo.
La risoluzione prevede, tra l’altro, l’estensione della platea di imbarcazioni che possono beneficiare della protezione armata (pesca e passeggeri), una più precisa ripartizione di responsabilità fra comandante della nave e comandante del nucleo di protezione della stessa, la centralizzazione della procedura d’imbarco dei team privati, la proroga fino al 31 dicembre 2013 della deroga in atto allo sbarco per le guardie giurate che non hanno superato gli appositi corsi teorico-pratici.
Il documento impegna il governo anche in una maggior coinvolgimento politico con i paesi della regione, sottolineando la necessità di estendere ulteriormente le aree da considerare “a rischio” pirateria.
Sotto il profilo finanziario, nel 2012, le risorse stanziate dal nostro Paese per la partecipazione alle operazioni internazionali di controllo antipirateria (Atalanta e Ocean Shield) è pari a 49.686.380 euro; a queste si devono aggiungere i 2.293.954 euro impiegati, nel medesimo periodo, per la partecipazione di personale militare alla missione militare dell’Unione europea denominata EUTM Somalia e alla recente iniziativa dell’Unione europea per la Regional Maritime Capacity Building nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano occidentale denominata EUCAP NESTOR
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