Compagnia in crisi di liquidità, sciopero il prossimo 29 ottobre
Collegamenti Caremar con le isole del Golfo azzerati fino alle 17:30 per lo stato di agitazione del personale marittimo della società. Dopo l’annullamento delle prime corse previste in giornata, con il blocco delle partenze dei traghetti Fauno e Driade, i lavoratori hanno incrociato le braccia in modo definitivo al termine di un’assemblea organizzata a bordo dell’unità Isola di Capri.
“Non partiremo – spiegano – fino a quando non arriveranno i soldi promessi”. Al centro della protesta la questione dei tagli ai salari per i quali era stato annunciato due giorni fa uno sciopero di 24 ore il prossimo 29 ottobre. Ad esasperare gli animi gli slittamenti continui sul pagamento degli stipendi e la scelta della compagnia di decurtare ulteriormente quell’integrativo aziendale che, come denunciano i sindacati, “si basa su lavori effettivamente svolti dall’equipaggio e spesso necessari alla sicurezza della navigazione e del mezzo nautico, i cui importi sono fermi da anni addietro”.
Non aiutano nemmeno i ritardi burocratici della Regione per la messa a disposizione del prestito ponte di otto milioni deciso recentemente da Palazzo Santa Lucia. “Dopo la delibera di giunta e il successivo decreto che stanzia i fondi necessari alla prosecuzione delle attività della Caremar – affermano Fit Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – la ragioneria della Regione non ha ancora reso disponibile le risorse, con la conseguente carenza di liquidità per l’azienda. Sono quindi a serio rischio le spettanze del mese corrente”.
Il blocco a sorpresa dei collegamenti ha creato difficoltà per pendolari e studenti suscitando proteste sulle isole. “Così facendo – protesta Pasquale Sabia, vice presidente del Consiglio Comunale di Procida e delegato ai trasporti – si danneggiano, esclusivamente, altri lavoratori che hanno uguali responsabilità e diritti.”