• 23 Novembre 2024 15:09

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Navi cisterna, per d’Amico ripresa in mano a Cina e India

Noli ancora deboli, fiducia per la domanda nel medio periodo

 

Prudenza sulle prospettive per l’anno in corso, fiducia sul medio-lungo periodo. Riguardo il mercato delle navi cisterna il Consiglio di Amministrazione di d’Amico International Shipping, riunitosi per l’approvazione dei risultati del terzo trimestre, ha le idee chiare. Il mercato, “caratterizzato da un andamento più debole dei noli nel breve termine”, dovrebbe raggiungere prossimamente il sospirato “bilanciamento della domanda e dell’offerta di navi”. “Allo stesso tempo – analizza il gruppo – il consolidamento della capacità di raffinazione al di fuori dell’OCSE, atteso per i prossimi anni, dovrebbe portare ad un aumento nella domanda di tonnellaggio‐miglia e a più elevati tassi di utilizzo delle navi”.

A confermare queste prospettive quanto riportato nell’ Oil Market Report redatto dall’International Energy Agency in ottobre.

“Nei prossimi 5 anni  – ricorda d’Amico International Shipping – Cina e India assumeranno un ruolo fondamentale come paesi esportatori di prodotti raffinati. Maggiori volumi di prodotti verranno esportati dagli Stati Uniti e, allo stesso tempo, numerose raffinerie in Europa chiuderanno a causa di margini di raffinazione ormai molto limitati. Tutti questi fattori genereranno per le navi cisterna, un sostanziale incremento dei viaggi più lunghi”.

In un quadro che sarà caratterizzato anche da una diminuzione di nuove navi e dal potenziale aumento nella rottamazione di unità di più vecchia generazione, d’Amico non rinuncerà a “ringiovanire” la flotta. La società infatti ha stipulato contratti di acquisto per quattro nuove navi “ECO” product/chemical tanker, “le più avanzate ed efficienti nell’ambito della rispettiva classe di appartenenza, in termini di rapporto velocità/consumo e portata lorda/pescaggio”.

“Una delle principali compagnie petrolifere – annuncia – ha già stipulato contratti di noleggio a lungo termine, su due delle navi in costruzione, a tariffe più alte rispetto a quelle previste per le navi di vecchia generazione e in grado di generare profitto, incrementando allo stesso tempo anche il tasso di copertura da contratti a tariffa fissa”.

Il bilancio approvato dal Cda del gruppo registra, ad ogni modo, un Ebitda in crescita rispetto al trimestre precedente seppur a livelli ancora relativamente bassi, portando a flussi di cassa da attività operative negativi per 1.2 milioni di dollari. “L’andamento del capitale circolante non ha, inoltre, sostenuto la generazione dei flussi di cassa, in quanto penalizzato dalla riduzione nella copertura da contratti a tariffa fissa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con il conseguente allungamento dei tempi medi di incasso”.

RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2012

§ Ricavi base time-charter (TCE) di US$ 46,8 milioni

§ Utile operativo lordo/EBITDA di US$ 4,6 milioni

§ Perdita netta di US$ 9,7 milioni

§ Flussi di cassa da attività operative di US$ (1,2) milioni

RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012

§ Ricavi base time-charter (TCE) di US$ 135,7 milioni

§ Utile operativo lordo/EBITDA di US$ 13,8 milioni

§ Perdita netta di US$ 107,0 milioni (compresi US$ 85 milioni di svalutazione della flotta)

§ Patrimonio netto di US$ 208 milioni

§ Indebitamento netto di US$ 320,3 milioni

§ Flussi di cassa da attività operative di US$ (1,2) milioni