• 23 Novembre 2024 02:48

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Dg Move pubblica ricerca sui PEC

 

Il prossimo novembre la Commissione europea avvierà un’indagine conoscitiva sui servizi di pilotaggio nei porti dell’Unione. In dicembre, secondo le tappe previste da Bruxelles, partirà una prima consultazione on-line con le parti interessate che sarà seguita, entro i primi sei mesi dell’anno prossimo, da ulteriori confronti e dalle proposte legislative per l’adeguamento del settore.

Intanto, la DG Move (Direzione Mobilità e Trasporti) della Commissione ha pubblicato un report sui livelli di sicurezza marittima nei porti dove sono concessi i certificati di esenzione dal pilotaggio (PEC – Pilotage Exemption Certificates); un documento le cui risultanze di certo influenzeranno un dibattito già inaugurato in Italia dalle iniziative dell’Ap di Venezia.

Stando ai dati raccolti dalla ricerca –  il cui obiettivo è quello di fornire  un quadro completo delle procedure e dei requisiti di legge per il rilascio dell’esenzione – la frequenza di incidenti su navi in possesso di PEC sarebbe simile a quella di unità che usufruiscono del servizio di pilotaggio. In un quadro dove il rilascio dei certificati vede i porti del Nord Europa sopravanzare di gran lunga quelli del Mediterraneo, la valutazione sull’impatto dei PEC sulla sicurezza varia a seconda delle categorie interrogate: dando per scontato la contrarietà assoluta dei piloti, emerge il gradimento delle compagnie di navigazione e un giudizio non pregiudizialmente contrario da parte delle Autorità portuali.

I fattori maggiormente critici su uno strumento che potrebbe spingere verso una decisa liberalizzazione del settore sono stati individuati nella limitata esperienza delle specificità ambientali nei vari scali; nei problemi di comunicazione derivanti dalla scarsa conoscenza della lingua (in grado di far insorgere malintesi); nelle pressioni economiche che potrebbero indurre a rinunciare all’uso del pilota a bordo quando necessario a discapito della sicurezza.

“I PEC – ha commentato il segretario generale dell’European Sea Ports Organisation (ESPO), Patrick Verhoeven – potrebbero avere benefici potenziali soprattutto per il settore del trasporto marittimo a corto raggio. La messa a punto di un quadro normativo comunitario, concentrato sui principi generali piuttosto che su disposizioni dettagliate, potrebbe essere utile per evitare decisioni casuali e garantire la parità di condizioni nell’esercizio dei servizi”.

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