Dagospia svela i candidati di Caldoro e De Magistris
I 350 milioni di fondi europei per la riqualificazione del porto di Napoli rendono ancora più appetibile la presidenza dell’Autorità portuale partenopea, con la prossima scadenza (febbraio) del mandato di Luciano Dassatti. Annunci, spifferi, voci di corridoio alimentano già da qualche mese il toto-nomine; giochino tanto gratuito quanto concreto è invece il lavorio sottotraccia degli aspiranti successori. I nomi circolati finora – Legora De Feo, Masucci, Coccia, Picone, addirittura Nereo Marcucci – con le scontate smentite da parte degli interessati, appartengono tutti, in un modo o nell’altro, al mondo portuale. Ma la supervisione di Piazzale Pisacane su interventi di tale portata potrebbe aprire una complicata partita a scacchi tra Regione, Comune, lo stesso ministero dei Trasporti, in grado di riservare qualche sorpresa di natura “politica”.
Ne è certo il popolare sito Dagospia, solitamente ben informato, che anticipa i piani di Stefano Caldoro e Luigi De Magistris. Stando a indiscrezioni il presidente della Regione Campania starebbe infatti valutando l’autocandidatura avanzata da Riccardo Villari, ex senatore PD, eletto nel 2008 alla presidenza Commissione di Vigilanza Rai con i voti del centrodestra. Punterebbe, invece, sull’imprenditore Dario Scalella il Sindaco. Già componente del CDA del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua, Scalella vanterebbe l’appoggio del ministro Passera in quanto presidente del Comitato territoriale Unicredit della Campania.
Infine, lo stesso Passera potrebbe sponsorizzare Ennio Cascetta, ex assessore di Bassolino e creatore del Metrò del Mare, attualmente in procinto di essere nominato all’Authority dei Trasporti.
Abbagli? Chiacchiericcio? Gossip? Fatto sta che l’attuale presidente sembrerebbe rimasto fuori dai giochi per un possibile mandato bis. Recenti dichiarazioni di De Magistris, confermerebbero il capolinea per l’ex ammiraglio Dassatti. Ma le procedure di nomina sono complesse e una situazione di stallo potrebbe portare dritto al commissariamento dell’ente. Il ministro Matteoli, in casi del genere, si affidava ad ammiragli in pensione. Passera farà lo stesso?