Roma, 13 maggio 2022 – Al Convegno Progetto Mare, organizzato da Confindustria, Barbara Visentini, Consigliere Confitarma, è intervenuta alla Tavola Rotonda “Autonomia strategica europea e nazionale: navalmeccanica, navigazione, fonti energetiche e commercio estero”.
Rispondendo alle domande di David Parenzo, Barbara Visentini ha ribadito che il Registro internazionale rappresenta il pilastro della competitività della flotta italiana, grazie al quale la consistenza del nostro naviglio mercantile dal 1998 è più che raddoppiata passando dagli 8,5 milioni di tonnellate di stazza a oltre 18 milioni di tonnellate all’inizio degli anni 10 del nuovo secolo. Anche se è in corso un lento declino del tonnellaggio di bandiera nazionale, che a fine 2021 si attesta sui 14,5 milioni di tonnellate di GT, la flotta mercantile italiana resta comunque ai vertici del ranking mondiale in diversi settori ed è al primo posto in Europa per marittimi comunitari impiegati, per la maggior parte italiani.
Avere una flotta mercantile di bandiera italiana rappresenta un asset strategico per il Paese per tante ragioni e in particolare in situazioni come quella del Covid che abbiamo appena vissuto o come quella attuale legata alla guerra in Ucraina, perché garantisce l’approvvigionamento energetico e di materie prime.
Oggi siamo di fronte ad una imminente rivoluzione nello shipping italiano con l’estensione dei benefici del Registro internazionale alle bandiere comunitarie: è una vera e propria sfida che, se ben governata, non avrà un impatto negativo della nostra flotta di bandiera. Occorre però agire nell’ottica della sburocratizzazione e semplificazione, intese come snellimento e miglioramento delle procedure che governano l’operatività delle navi italiane, al fine di evitare un nuovo flagging out verso le bandiere europee.
“Facciamo in modo che non sia conveniente l’abbandono della bandiera italiana”. Per quanto riguarda la transizione ecologica, Barbara Visentini ha ricordato che gli armatori italiani in questi anni hanno fatto consistenti investimenti e che prosegue il rinnovo della flotta in linea con gli ambiziosi obiettivi del Fitfor55 e per il raggiungimento del target zero emission nel 2050.
In questo contesto, il fondo complementare al PNRR, mette a disposizione 500 milioni per il rinnovo green della flotta operata dagli armatori italiani (250 milioni per il refitting e 250 per nuove costruzioni): “è un intervento importante anche se, così com’è strutturato lascia scoperta gran parte della flotta operata dagli armatori italiani in quanto è riservato alle navi che collegano almeno un porto italiano ed è sostanzialmente destinato alle navi passeggeri.
Per tale ragione, Confitarma ha chiesto al Governo un nuovo intervento a favore di tutta la flotta per rendere ancor più efficace l’intervento, considerando che, proprio guardando alla transizione ecologica, occorre mettere l’industria della navigazione italiana in grado di sostenere la concorrenza in quanto le nostre navi che operano nei traffici internazionali dovranno competere con navi di altri paesi che hanno previsto interventi ben più ingenti. “Valga per tutti l’esempio della Germania – ha concluso Barbara Visentini – che ha riconosciuto un incentivo alle nuove costruzioni fino a 8 milioni di euro a nave senza distinzioni di tipologia di naviglio”.