• 24 Novembre 2024 13:28

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Un’altra tragedia nella Napoli che non si preoccupa più delle violenze delle camorre

Diredazione City

Lug 20, 2022

Napoli, 20 luglio 2022 – Stamattina nel Rione Fiat di Ponticelli si è assistito ad un’altra tragedia, che segna in negativo la vita della città di Napoli: due omicidi, due uccisioni in pieno giorno, che testimoniano come la guerra tra clan di camorra continui ininterrotta senza che nessuno abbia intenzione di fermarla.

Le prime notizie provenienti dal quartiere – e confermate per il momento dalle forze dell’ordine – ci dicono che una delle due vittime, Antimo Imperatore, 55 anni, due figlie e una moglie, era completamente estraneo ad ambienti criminali.

È una notizia che fa male. Lo avevamo gridato in tutti i modi: “Quanto dovremo aspettare per vedere delle risposte alla violenza nei quartieri? Dovrà morire ancora un’altra vittima innocente?”. Ed eccoci qui, ancora una volta, a dover sentire tutto il peso civile e morale di un’altra persona innocente uccisa dalla violenza della camorra e dalla guerra tra clan per il controllo del territorio e delle piazze di spaccio: un ricatto esercitato ogni giorno su commercianti e civili.

Un uomo è stato ammazzato mentre lavorava, colpevole di stare riparando una zanzariera, di vivere in un quartiere popolare, di arrangiarsi nella vita come un precario, così come accade a decine di migliaia di persone che vivono in questa città.

Negli scorsi mesi abbiamo provato in tutti i modi a mantenere alta l’attenzione sulle violenze che insistono nella città e nella provincia di Napoli: attraverso comitati, mobilitazioni e denunce; attraverso la nostra presenza quotidiana nelle educative territoriali, con le associazioni di quartiere impegnate giorno e notte per costruire un’altra idea di vita e di comunità. Abbiamo reagito quando sono esplose bombe, dopo agguati e intimidazioni. Abbiamo mobilitato lo scorso 21 marzo 100mila persone per gridare forte il nostro no a mafie e corruzione. Ma l’aria a Napoli è continua ad essere irrespirabile. Non solo a Ponticelli, dove questa mattina si è consumata l’ennesima tragedia.

Le risposte della politica continuano ad essere tardive. Servono risposte strutturali in termini di sicurezza e politiche sociali; in termini di posti di lavoro e di politiche educative che accompagnino i minori dentro e oltre la scuola fino ai 18 anni.

Noi torneremo in strada a mobilitarci perché il silenzio è complice della camorra e di chi vuole raccontare Napoli come una città indifferente ed assuefatta. Torneremo per le strade perché nonostante il dolore e la stanchezza non ci arrendiamo ancora all’idea che si possa morire di camorra e che Napoli non possa avere le stesse opportunità che invece hanno altri luoghi del nostro Paese. E per questo pretendiamo risposte.

Ce la meritiamo questa possibilità. Ci meritiamo un futuro diverso.