• 22 Novembre 2024 02:08

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Shipping, ritorna un cauto ottimismo

I dati sulla fiducia nel mercato di Moore Stephens

 

Dopo i livelli minimi degli ultimi quattro anni torna a crescere la fiducia nell’industria marittima internazionale. Niente di clamoroso ma comunque un segnale di controtendenza stando ai dati della ricerca effettuata dalla società di consulenza Moore Stephens. A giustificare il moderato ottimismo, la crescita delle navi in demolizione, che fa intravvedere una via d’uscita alla crisi aperta dall’eccesso di tonnellaggio, e l’aumento degli investimenti nei piani finanziari per il prossimo anno.

In una scala da 1 a 10 la fiducia in una ripresa del settore registrata nel novembre 2012 è pari a 5,6: uno 0,3% in più rispetto ai livelli toccati nello scorso agosto, risultato più basso da quando la società ha cominciato le sue rilevazioni (maggio 2008, indice: 6,8).

L’unica categoria a rimanere pessimista è quella dei noleggiatori, curiosamente, quella che nella rilevazione precedente aveva dimostrato maggior aspettative nella ripresa del mercato (da 5,7 a 5,6); più entusiasti, invece, i proprietari (da 5,1 a 5,%), i gestori (da 5,9 a 6,0) e broker (da 5,0 a 5,3). Fiducia variabile anche a livello geografico, dove le incertezze sulla crisi dell’euro fanno registrare risultati nettamente inferiori per il vecchio continente (da 5,2 a 5,3) rispetto ad Asia (da 5,4 a 6,0) e Nord America (da 5,5 a 6,6).

Se la crescita di tonnellaggio in demolizione “è un buon segnale”, rileva Moore Stephens, “il fenomeno, da solo, non basterà a superare gli attuali livelli di over-tonning”. Fondamentale sarà l’atteggiamento delle banche che, oltre a intraprendere strade più flessibili nella gestione degli oneri finanziari, dovranno sostenere i piani d’investimento per il 2013. Pena: la stagnazione dell’industria marittima per il prossimo biennio.

Il report completo qui