Impatto ambientale “irrilevante”. Assagenti chiede modifica del regolamento
Qual è l’impatto ambientale delle grandi navi da crociere? Qual è la distanza ideale delle rotte rispetto ad ambienti marini particolarmente delicati come le aree protette? La promulgazione del decreto “salva coste”, a seguito dell’incidente della Concordia, tocca anche queste problematiche. E se a Venezia si discute vivacemente sulla presenza delle grandi navi in Laguna e a Capri e Ischia si è protestato fin da subito per gli impatti sul turismo, la norma che impone una distanza di “sicurezza” dalle coste per i “villaggi del mare” alimenta anche a Portofino richieste di maggiore flessibilità.
Ad oggi il decreto voluto dal ministero dell’Ambiente prevede “il divieto di navigazione, sosta e ancoraggio delle navi mercantili superiori alle 500 tonnellate, adibite sia al traffico merci sia passeggeri, nella fascia di mare di due miglia marine dal perimetro esterno dei parchi e delle aree marine protette nazionali”. Esiste tuttavia la possibilità per le Capitanerie di Porto di porto di derogarne le disposizioni “assicurando la tutela dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e gli interessi dei residenti nell’area e in prossimità delle aree marine protette”.
A questo si appella Assagenti quando con il suo segretario Massimo Moscatelli parla dei presupposti per una modifica del regolamento che consenta un ulteriore avvicinamento delle navi da crociera all’area marina protetta e alla costa di Portofino.
La richiesta si basa sull’impatto “irrilevante” dal punto di vista ambientale della sosta delle navi da crociera fissata a 0,7 miglia. “Da quanto emerge dalle analisi di Arpal – spiega Moscatelli – la tutela dell’ambiente risulta garantita. Per quanto riguarda la sicurezza della navigazione è indubbio che la lontananza dalla costa esponga la nave a fenomeni di risacca, che rendono rischioso il trasbordo dei passeggeri sui tender”.
Oggi le navi da crociera, che fanno scalo a Portofino, possono sostare a 1,2 miglia dalla costa, ovvero a 0,5 miglia del perimetro dell’area marina protetta, alle quali sono state aggiunte le 0,7 miglia imposte dal regolamento dell’Ufficio circondariale marittimo di Santa Margherita Ligure. Una situazione che, per Assagenti, ha portato alla cancellazione di Portofino dagli scali di numerose compagnie crocieristiche e al dimezzamento dei passeggeri nel 2012, rispetto al 2011.
Nella foto Massimo Moscatelli