Le previsioni di Drewry per il settore tanker
Debolezza dei noli, elevato prezzo del carburante, scarsa liquidità e bassi livelli di utili. È il combinato disposto che ha frenato gli ordini di nuove tankers, a fronte di prezzi sempre più competitivi. Anzi, la crisi ha favorito ancora di più il fenomeno dello slittamento delle consegne (il 38% nel 2012) mentre non ha pagato la scelta dei cantieri di puntare su navi con maggiore efficienza per abbattere i costi del bunker.
Nemmeno il 2013 – spiega Drewry Shipping Consultants – sarà un anno facile per i proprietari di petrolierie. Solo a partire dal 2014 sarà possibile una ripresa del settore, in concomitanza con un graduale miglioramento dell’economia globale e un corrispondente aumento della domanda di petrolio in particolare in Asia, Medio Oriente e America Latina.
In un contesto dove le esportazioni di petrolio sono diminuite dell’1% nei Paesi OCSE e aumentate del 2,7% nel resto del mondo, la società di ricerche ha registrato una flessione nella flotta di piccole dimensioni a favore di unità come VLCC, Suezmax e LR2 “che permettono economie di scala più convenienti”. Un trend che va incontro alle previsioni di un aumento graduale della lunghezza media di viaggio a causa della domanda crescente di petrolio da parte dei Paesi emergenti.
Nonostante il picco di demolizioni (11 milioni dwt) registrato l’anno scorso gli ordini in arrivo hanno continuato a superare il tonnellaggio dismesso, alimentando una sovraccapacità di offerta che “perderà slancio verso la fine del 2013”. Proprio per questo Drewry, basandosi su un aumento di offerta costante del 5% nel periodo 2013-2017 (circa 405 milioni dwt), prevede un miglioramento degli utili.
GG