Dall’inizio dell’anno ben 42 spiaggiamenti
La mano dell’uomo sembra poter essere esclusa ma la situazione ambientale nel Mar Tirreno comincia a preoccupare seriamente. Dopo la segnalazioni nelle ultime ore da parte della rete scientifica di monitoraggio predisposta dal ministero dell’Ambiente di 8 nuovi spiaggiamenti di delfino (stenella coeruleoalba) si parla apertamente di allarme. È salito infatti a 42 il bilancio complessivo degli esemplari di stenella spiaggiati dal 5 gennaio. Una situazione anomala rispetto alla media storica dei mari italiani (meno di quattro esemplari l’anno) che ha coinvolto finora le spiagge di 5 regioni costiere (Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna).
I nuovi casi hanno riguardato le coste fra Campania e Calabria (Sapri, Napoli e Castelvolturno), Sicilia (Patti e Scicli), Lazio (Fondi e Tarquinia) e Toscana (Orbetello).
“Dalle prime indagini – conferma il ministero – sembra di poter escludere eventi eccezionali causati dall’uomo, come sversamenti di petrolio o di sostanze inquinanti, ricerche geosismiche o esercitazioni militari”.
La causa più probabile potrebbe essere di natura infettiva (in numerose carcasse è stata rinvenuta traccia di un batterio, photobacterium damselae, che può portare a sindrome emolitica e lesioni ulcerative). Per questo motivo nelle prossime settimane i ricercatori approfondiranno l’eventuale presenza di virus e l’eventuale fioritura di alghe anomale. Se ne occuperà in particolare la rete scientifica costituita da Università di Pavia, Università di Padova, Asl, Istituti Zooprofilattici e Arpat. Inoltre il ministero dell’Ambiente ha allertato il Reparto ambientale marino (Capitanerie di Porto e Guardia costiera).
La task force attende anche dati certi che mettano al confronto le conoscenze teoriche sulle correnti marine con i dati meteo-marini degli ultimi mesi e la situazione su eventuali spiaggiamenti avvenuti in Francia e in Spagna, così da ricostruire un quadro complessivo della situazione.