La mutevole situazione dei mercati internazionali contiene, ma non arresta, la crescita dello scalo lagunare sperimentata nel primo semestre dell’anno
Venezia, 6 febbraio 2023 – La fragilità dei mercati finanziari, i fenomeni inflattivi, i crescenti costi energetici e la costante evoluzione e ridefinizione delle catene logistiche a seguito di dinamiche geopolitiche internazionali di difficile previsione, quale innanzitutto la guerra ucraina, si fanno sentire nel report annuale sui traffici 2022 della portualità italiana. Quanto al porto veneziano, dopo un primo semestre di crescita a doppia cifra, nel corso dell’anno appena concluso i valori relativi alla movimentazione merci si sono assestati su un positivo ma più contenuto +1,5% di tonnellate rispetto al 2021.
Le rifuse solide rimangono trainanti (+10,1% rispetto all’anno precedente). In particolare, si segnala la crescita del +152,8% nella movimentazione di rinfuse cerealicole. A questo proposito si ricorda che Venezia è tra i primi scali che hanno accolto navi ucraine transitate dal mar Nero in forza degli accordi internazionali siglati per superare il blocco navale russo. Allo stesso tempo, Venezia è stata protagonista nel corso del 2022 dell’iniziativa Ukraine Solidarity Lanes promossa dalla Commissione Europea per consentire alle derrate alimentari provenienti dall’Ucraina di essere esportate via terra.
La crisi energetica in atto contribuisce al notevole aumento del traffico di carbone (+105,4% sul 2021). Il dato è in linea con le esigenze produttive, dirette e indirette, del Paese e dell’Europa (che ha aumentato del 34% le importazioni di questa fonte energetica nel corso del 2022). Tale incremento potrebbe consolidarsi anche nei prossimi mesi o almeno fino a che sarà completata la transizione energetica dell’economia nazionale a favore di fonti energetiche transizionali, come il gas, e naturali.
Buona anche la tenuta delle merci del comparto general cargo, +3,1%, in particolare quelle trasportate via Ro-ro (+13,3% sul 2021). In flessione le rinfuse liquide che risentono della perdita di oltre 831 mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati rispetto al 2021: fenomeno, questo, già noto e avente carattere progressivo in ragione dell’abbandono di questi prodotti legato alla trasformazione in chiave green del polo chimico di Porto Marghera.
In leggera crescita anche il dato sui contenitori che arrivano a sfiorare i 534 mila TEU, +3,9% sul 2021.
Nel complesso, le toccate di navi crescono del 12,5% rispetto all’anno precedente e raggiungono le 2.829.
In forte crescita il traffico passeggeri, +77% quello locale e traghetti e +712% quello crocieristico, a testimonianza dell’intenso lavoro di riorganizzazione del settore condotto dall’Autorità a seguito delle indicazioni governative che nel 2021 hanno rivoluzionato l’industria crocieristica veneziana.
Il porto di Chioggia dimostra di aver sofferto maggiormente la congiuntura internazionale e riporta una flessione del 30% delle tonnellate movimentate e ciò è riconducibile alla dimensione dello scalo che risente maggiormente delle dinamiche globali negative e recupera più lentamente quando le stesse si presentano come positive. Si segnala tuttavia che, dal punto di vista dei passeggeri, lo scalo clodiense ha accolto nel corso del 2022 oltre 16 mila crocieristi, dato che è destinato a crescere nel corso del 2023 con l’aumento delle toccate di navi bianche programmate.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, dichiara: “Il quadro di incertezza internazionale e l’aumento dei costi dell’energia contribuiscono ad alimentare uno scenario complesso e in continua evoluzione per quanto riguarda i traffici portuali e le attività logistiche in genere, che stanno sperimentando sensibili incrementi nei costi di gestione e di trasporto delle merci. In questo contesto, i porti, in quanto snodi primari delle catene logistiche, vivono una situazione di forte stress e, subendo le repentine variazioni dei mercati e del tessuto produttivo, sono chiamati a reagire velocemente per riposizionarsi rispetto alle esigenze del territorio e ai concorrenti nella competizione globale. Questo però può accadere solo se si rimuovono alcuni fondamentali ostacoli allo sviluppo. Per Chioggia è necessario ed urgente continuare nell’attività di implementazione infrastrutturale secondo quanto previsto dal Piano Operativo Triennale. A Venezia abbiamo intenzione di spingere sull’efficientamento, sia in termini di servizi portuali, sia sul fronte del porto regolato con un percorso di avvicinamento a una gestione h24 dei flussi che tenga conto della variabile MoSE. Allo stesso tempo giocheranno un ruolo primario nelle prossime sfide la digitalizzazione e, anche a Venezia, il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi ferroviari”.