Interrogazione parlamentare al Ministero dei Trasporti
Roma, 15 Giugno 2023 – “L’annunciata sperimentazione della nuova tratta Roma-Potenza-Ferrandina-Metaponto con Frecciarossa sembra tutt’altro che vantaggiosa per la Basilicata”. Così il deputato dem Enzo Amendola, che ha inoltrato una interrogazione parlamentare al Ministero dei Trasporti per far luce sulla questione.
“La Regione Basilicata attraverso l’assessore con delega ai Trasporti ha dato molta enfasi all’avvio, a partire dal prossimo 1° ottobre e fino alla fine di marzo 2024, della fase di sperimentazione a mercato dei servizi Frecciarossa sulla tratta Roma-Potenza-Ferrandina-Metaponto. Questo servizio bypassando la stazione di Napoli Centrale ed spostandosi su Afragola, punta a raggiungere Roma in tempi minori. Dietro una notizia apparentemente positiva – sottolinea Amendola- si nasconde un grande inganno per l’utenza lucana come sollevato da più parti, a partire dalle organizzazioni sindacali”.
Prosegue Amendola: “La sperimentazione di questo servizio comporta la cancellazione del Frecciarossa Taranto-Potenza-Milano e anche dell’Intercity Taranto-Potenza-Roma IC700. Roma diventa pertanto il capolinea per chi prende il Frecciarossa da una delle stazioni della Lucania riportando indietro l’orologio della mobilità territoriale evidenziando un ridimensionamento del trasporto pubblico e limitando ulteriormente le già ridotte possibilità di mobilità per l’utenza”. Spiega ancora Amendola: “Se prima partendo dalla Basilicata potevi raggiungere con Frecciarossa direttamente Milano e tutte le stazioni delle grandi città ora devi sperare che il treno sia sempre in orario per prendere da Roma eventuali coincidenze”. Attraverso l’interrogazione, si vuole “sapere se il Ministro non intenda convocare un tavolo di confronto con Regione Basilicata, Trenitalia, organizzazioni sindacali e sociali al fine di rivedere suddetta decisione e valutare l’opportunità di rafforzare l’offerta nei confronti dell’utenza lucana ripristinando il Frecciarossa per Milano senza che faccia di fatto “capolinea” a Roma e soprattutto senza ulteriori penalizzazioni per una utenza che registra già molte difficoltà nella possibilità di movimento su ferro”.