Il Paese asiatico in cima alle rilevazione dell’UNWTO
Con 102 miliardi di dollari spesi in viaggi all’estero nel 2012 la Cina è diventato il mercato di riferimento nel turismo internazionale. Un lungo inseguimento iniziato all’inizio del secolo che ha portato il paese asiatico a raggiungere nel 2005 la settima posizione mondiale e a scavalcare, anno dopo anno, Italia, Giappone, Francia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti (questi ultimi circa 84 miliardi di dollari spesi). Spettacolare la crescita registrata nell’ultimo anno: +40% rispetto al 2011, quando la spesa dei cinesi in “trasferta” ha raggiunto i 73 miliardi.
Rapida urbanizzazione, aumento del reddito disponibile, meno restrizioni nel rilascio dei visti. Questi gli elementi individuati dall’UNWTO, l’agenzia delle Nazioni Unite per il turismo che ha registrato buone performance anche in altri mercati emergenti. È il caso ad esempio di Russia e Brasile che hanno raggiunto nello stesso periodo la 5° e 12° posizione (da 7° e 29°) con una spesa rispettivamente di 43 e 22 miliardi di dollari. “Le economie emergenti – spiega i segretario generale di UNWTO, Talef Ribai – continuano a sostenere la domanda di turismo. I risultati di Cina e Russia riflettono l’ingresso nel mercato di una crescente classe media che contribuirà a cambiare l’attuale mappa del settore”.
Tengono, tutto sommato, con crescite meno spettacolari, i mercati “maturi”. La spesa per viaggi all’estero in Germania e negli Stati Uniti è cresciuta del 6% mentre buoni risultati sono arrivati anche da Regno Unito (+4%), Canada (+7%) e Giappone (+3%). Solo Francia (-6%) e Italia (-1%) nella top ten risultano in flessione.