• 23 Novembre 2024 08:36

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Pirateria in Somalia, aumentano i costi per la prevenzione

Presentato il terzo rapporto “Economic Cost of Somaly Piracy”

Diminuisce il costo complessivo della pirateria somala per la comunità internazionale. L’impiego di strategie militari più aggressive e di guardie private a bordo delle navi ha fatto calare notevolmente il numero di attacchi nel 2012, con un risparmio, in termini assoluti, di circa un miliardo rispetto al 2011. Tuttavia, proprio per la flessione degli assalti, risultano in crescita i costi legati alla prevenzione mentre scarseggiano le risorse per gli investimenti nelle attività a terra, unica soluzione a lungo termine del problema.

Sono i punti rilevanti del terzo rapporto “Economic Cost of Somaly Piracy”, presentato in Danimarca da Ocean Beyond Piracy e One Earth Future Foundation, secondo cui la spesa affrontata per l’economia globale nel 2012 a causa del fenomeno ammonta a 5,7-6,2 miliardi di dollari, con una diminuzione del 12,6%. Le principali fonti di spesa riguardano l’ingaggio di guardie private (29%), l’aumento della velocità di crociere nelle aree ad alto rischio (27%) , operazioni militari (19%) e assicurazioni (10%).

Riscatti: 63,5 milioni di dollari. I pagamenti per riscatti sono diminuiti di circa l’80% a causa del minor numero di navi sequestrate. Nel computo sono considerate anche i costi logistici, i danni alle navi, i costi dei negoziati.

Operazioni militari: 1,09 miliardi di dollari, principalmente per l’impiego di equipaggi e mezzi militari per il pattugliamento delle zone a rischio.

Guardie private e attrezzature di sicurezza: tra 1,65 e 2,06 miliardi di dollari. Al calo nei costi dedicate alle attrezzature di sicurezza (-11%) corrisponde il boom nell’impiego di contractors stimato tra 1,15 e 1,53 miliardi di dollari.

Riprogrammazione delle rotte: 290,5 milioni di dollari. È quanto si spende per deviare le rotte dalle zone più a rischio. Sebbene la spesa sia inferiore al 50,17% rispetto al 2011 solo il 10% delle navi ha rinunciato a questa misura.

Aumento della velocità: 1,53 miliardi di dollari. È il costo associato al maggior consumo di carburante per mantenere alte velocità di crociera nelle zone a rischio (uno dei modi per evitare gli attacchi). L’abbassamento di questo costo è stato stimato in -43,35 rispetto al 2011.

Costo del lavoro: 471, 6 milioni di dollari in più in retribuzioni per i marittimi che attraversano le zone ad alto rischio.

Costi penali: 14, 89 milioni di dollari per la detenzione dei presunti pirati catturati in attesa di giudizio (-11% rispetto al 2011).

Assicurazioni: 550,7 milioni di dollari. Le spese assicurative per il pericolo pirateria sono scese del 13%. A rendere possibile la diminuzione dei premi la funzione di deterrenza dei contractors presenti sulla nave.

Organizzazioni contro la pirateria: 24,08 milioni dollari. È quanto versato a 9 organizzazioni cha vanno dalle Nazioni unite a organizzazioni indipendenti non governative.