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Investire in cultura e istruzione è la ricetta migliore per il Capoluogo Dauno

DiAlessandro Cerri

Nov 20, 2023

Foggia – Il 20 Settembre scorso si inaugurava la trasformazione urbana di un’ex palestra dismessa completamente restaurata, con un finanziamento regionale di 1 milione e 600 mila euro nell’ambito della misura “Community Library”, è oggi la nuova biblioteca dei Dipartimenti di Area Economica dell’Università degli Studi di Foggia.

Il progetto OASI dell’Università di Foggia, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’avviso pubblico SMART-IN PUGLIA Community consta di 112 posti lettura interni oltre a quelli all’esterno in giardino; 13.000 i volumi collocati sugli scaffali liberamente accessibili dagli utenti che avranno a disposizione postazioni per la consultazione delle numerose banche dati del Sistema, anche con dispositivi propri collegabili attraverso i tavoli lettura attrezzati e l’impianto wi-fi, attrezzature per ipovedenti e non vedenti per consentire agli utenti con disabilità visive e problemi di lettura a video, di accedere alle risorse elettroniche (banche dati, Catalogo On Line) del Sistema Bibliotecario di Ateneo.

L’Università ha reso visibile, nella sala lettura, lo scavo di una tomba risalente al periodo neolitico, ove il Prof. ITALO Maria MUNTONI e la Dr.ssa Donatella PIAN, entrambi della Soprintendenza ABAP per le province di BAT e Foggia, i quali, nella giornata del 17 Novembre presso la Biblioteca di area economica UNIFG hanno tenuto conferenza culturale sullo scavo archeologico circoscritto all’interno della sala erudendo i cultori presenti sulla dinamicità culturale del neolitico presente in questi luoghi e collegati tra di loro sia dalla presenza del sito neolitico all’interno della villa Comunale che al circostante Parco urbano e archeologico denominato “Campi Diomedei”, aperto parzialmente alla fruizione dei cittadini, dove la Regione ha investito ulteriori 2 milioni e 400 mila euro. Varie le tematiche trattate sul neolitico: quello dalla fase della preistoria compresa fra 10000 e 3000 anni prima di Cristo, ove si caratterizza non solo e non tanto per sensibili progressi nella lavorazione della pietra, soprattutto per l’inizio della domesticazione di piante e animali, cioè per la nascita dell’agricoltura e dell’allevamento mentre caccia, pesca e raccolta diventano secondarie.

Producendo il cibo l’uomo non è più costretto a spostarsi, diventa sedentario. I primi villaggi avevano di norma una pianta circolare o ellittica ed erano formati da capanne di legno, frasche e ossa di animali, mescolate con fango e argilla e dotate di un focolare. Nascono le prime forme di agricoltura cerealicola, con la selezione di piante disponibili nel territorio in forma selvatica.

Poche settimane dedicate alla mietitura dei cereali consentivano scorte per un intero anno. Pertanto, nacque l’esigenza di costruire agglomerati di capanne in sostituzione delle tende che le popolazioni nomadi smontavano e trasportavano in continuazione per inseguire gli animali selvatici. L’interno di alcuni villaggi, strutture abitative avevano una forma allungata e contenenti anche tre o quattro focolari. L’esame accurato di alcuni studiosi appassionati di fotografie aeree hanno permesso di individuare l’esistenza di mille villaggi neolitici sparsi per la provincia Nelle aree urbane grazie ai lavori edili ed impianti per le reti fognarie sono stati scoperti i villaggi di Guadone (San Severo e villa Comunale (Foggia).Vari e in continua evoluzione sono i villaggi risalenti al VI millennio A.C.in località Passo di Corvo (nell’omonimo Parco Archeologico nella Frazione di Arpinova) per cui risulta il più grande villaggio del Neolitico in Europa, ed uno dei più antichi datato tra il VI e il IV millennio a.C., culla dell’agricoltura in Italia ed in Europa proveniente dal medio Oriente. Il Parco Archeologico Passo di Corvo con i suoi 40 ettari di estensione considerato oggi uno dei villaggi trincerati del tavoliere di Puglia. Altri importanti insediamenti del Neolitico, li riscontriamo in località Pantano, tra i quartieri Salice Nuovo, San Lorenzo ed Ordona Sud, e nel centro della città, negli scavi della Villa Comunale e in quelli nell’area dell’ex Ippodromo.  Le attività archeologiche hanno portato alla luce una vasta area dell’abitato tra VI e IV millennio a.C., comprendente alcune unità abitative con i relativi oggetti utilizzati nella vita quotidiana e per il culto. Nel centro di Foggia, negli scavi della Villa Comunale e in quelli nell’area dell’ ex Ippodromo, e con i siti archeologici di Arpi (in greco Argos Hippium), risalenti al III millennio a.C., come l’Ipogeo della Medusa e la Necropoli, sempre in località Arpinova. una delle più grandi ed estese città italiote, ricca e forte anche per l’intenso commercio che svolgeva con le città vicine.

Oggi, dagli studi archeologici in itinere risultano in stretta connessione con la scoperta di alcuni resti scheletrici di due bambini rinvenuti all’interno del fossato, oggetto di musealizzazione all’interno della seconda biblioteca Universitaria del Capoluogo Dauno .

Di Alessandro Cerri

Classe 1963, nato a Foggia, giornalista esperto in attività marittime e portuali, ha diversi titoli di laurea come; Scienze dell'Amministrazione, Conservazione dei Beni Culturali "Archeologia Subacquea", Magistrale in Lettere moderne e Magistrale in Giurisprudenza.