• 24 Novembre 2024 19:24

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A Genova gli Stati Generali della logistica del Nord Ovest

“L’Italia deve pensare tutte insieme portualità, logistica, interporti, collegamenti e destinazioni  per avere efficienza, far risparmiare alle imprese costi e per i porti italiani, in particolare quelli della Liguria, intercettare le merci che oggi vanno nel nord Europa e che non usano i porti italiani”. A sottolinearlo è stato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, in occasione degli Stati generali della logistica del Nord Ovest che si sono svolti il 22 maggio 2017 a Genova. Si tratta di una sorta di cabina di regia tra le regioni Liguria, Piemonte e Lombardia per le infrastrutture logistiche del Nord Ovest. Nel corso dell’incontro i governatori Giovanni Toti, Sergio Chiamparino e Roberto Maroni, hanno firmato una comunicazione congiunta sul Ferrobonus regionale che mira a potenziare l’utilizzo delle rotaie per lo scambio delle merci tra i porti liguri e la retroportualità piemontese e lombarda. Da parte sua il ministro ha siglato con Toti e con i presidenti delle due Autorità di sistema del Mar Ligure occidentale (Genova e Savona), Paolo Signorini, e del Mar Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara), Carla Roncallo,  un protocollo d’intesa finalizzato allo sviluppo della portualità ligure. Delrio lo dice apertamente: “Il sistema mare per l’Italia è decisivo. La forza della Germania è essenzialmente la forza della logistica. In Italia la logistica vale circa 110 miliardi di euro, le inefficienze sono circa il 10% di questa cifra, ma se si lavora più intensamente si possono recuperare 40 miliardi, una cifra enorme”. Il problema è fare in modo che tutto il sistema dall’arrivo in porto fino alla destinazione sia coordinato ed efficiente. Come? “Con la riforma della governance nei porti, ma anche con la digitalizzazione, portando tutti i sistemi su una unica piattaforma”, ha affermato il ministro.  Delrio ha poi annunciato che la diga del porto di Genova, quando il progetto sarà pronto, verrà finanziato con un fondo ad hoc dedicato ai lavori e alle opere portuali della Cassa depositi e prestiti. “Per la nuova diga, dal costo stimato un miliardo, l’authority del Mar del Ligure ha già stanziato i primi 10 milioni di euro, nel bilancio di previsione per la progettazione. Un piccolo segno per mettere in moto l’operazione”, fa notare ancora il ministro. L’obiettivo dichiarato è consentire un agevole ingresso alle grandi navi portacontainer nel principale scalo italiano. “Sappiamo che si tratta di un’opera strategica per la competitività di Genova,  e come non c’è incertezza nel collegamento per il Terzo Valico, nell’ambito del quale abbiamo appena consegnato il quarto lotto da 1,6 miliardi, non avrà difficoltà ad accedere al fondo-porti che metterà  insieme risorse pubbliche e private per dare sostegno costante alle opere infrastrutturali dei prossimi anni”. Il ministro ha anche confermato l’interesse dei cinesi per  il sistema portuale della Liguria. “Tutti gli operatori delle merci – ha affermato – vogliono arrivare il più vicino possibile alle loro destinazioni; quindi i cinesi, oltre alla storica Venezia, cercano un altro approdo che permetta di arrivare più velocemente al Sud Europa”. Sul fronte della nuova gronda autostradale di Genova, ha spiegato che il governo ha fatto una istruttoria molto serrata con Bruxelles analizzando i costi, al qualità dell’intervento, la competitività dell’accesso alla città. “Spero, anzi sono fiducioso che il via libera Ue arriverà entro l’estate dopo l’ultima negoziazione con Bruxelles sulle modalità di finanziamento. In  arrivo c’è quindi un cantiere, non più un progetto”, ha così concluso.