• 21 Dicembre 2024 12:49

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

A Lugano la settima edizione di “Un mare di Svizzera”

Mediterraneo al centro del mondo. Proprio nel momento in cui la crisi ucraina e quella mediorientale sono vicine all’acme e gli scenaristi disegnano un quadro di riferimento devastante anche per l’interscambio mondiale via mare, da “Il Mare di Svizzera” il forum sulla logistica e il trasporto che si svolgerà domani a Lugano, sono attesi segnali di senso contrario: il Mediterraneo, proprio a causa della crisi che ha di fatto sbarrato il Mar Nero e fatto precipitare i transiti attraverso Suez, potrebbe trovarsi al centro di un processo di rilancio e di riscrittura della mappa dei traffici.

Oggi si registra solo la chiusura o la crisi di porti chiave, come Mersina, Lattakia, Bandar Abbas, Beirut, Odessa, Mariupol, o ancora Ashdod e Haifa in Israele, o ancora i centri di transhipment dei container come Damietta e Port Said, o Hodeidah nello Yemen.

Ma nelle sale comando delle grandi compagnie di navigazione (container, ma anche specializzate nel trasporto di materie prime) si disegna un futuro che già si sta delineando.

Cambiano le rotte del trasporto di materie prime, cambiano le rotte del trasporto di energia, cambiano le funzioni dei porti del Mediterraneo occidentale compresi Genova-Savona e La Spezia che giorno dopo giorno svolgono anche le funzioni di hub per la distribuzione dei container trasportati alle loro banchine dalle grandi navi container, e che devono essere smistati nei mercati del Mediterraneo orientale.

Cambia anche la mappa dei poteri e del controllo di questi traffici, come cambiano le bandiere che dettano legge sulle rotte mondiali. Cambiano infine, e questo sarà tema centrale del Mare di Svizzera giunto alla sua settima edizione, le caratteristiche della catena logistica europea chiamata anche a rimodellarsi su un probabile reshoring industriale in tutto il Mediterraneo.