Roma, 9 dicembre 2019 – Il mondo marittimo è riunito ormai dal 1994 nella Federazione del Mare. Essa costituisce il cluster marittimo italiano e vuole rafforzare la conoscenza del Paese e della sua classe dirigente circa l’importanza economica e sociale delle attività legate al mare. A tal fine, sono stati via via elaborati assieme alla fondazione Censis una serie di rapporti che definiscono il contributo delle attività marittime, siano esse produttive di beni e servizi o istituzionali, allo sviluppo e all’occupazione, mettendo in evidenza come esse si pongano tra i settori economici nazionali più dinamici e svolgano un ruolo di grande importanza nel definire l’assetto logistico e manifatturiero del Paese. Un nuovo studio, il VI Rapporto sull’economia del mare, che aggiorna i dati e ne amplia l’analisi all’Europa (a cura di Cogea) e al Mediterraneo (a cura di Srm-Gruppo Banca Intesa), sarà presentato a Roma, presso il CNEL, la mattina di giovedì 12 dicembre 2019, assieme al volume Cinquant’anni di economia marittima in Italia: evoluzione e prospettive tra XX e XXI secolo, anch’esso curato dal Censis, con il sostegno dei gruppi d’Amico e Grimaldi e di Ucina Confindustria Nautica. I lavori della giornata saranno presieduti da Tiziano Treu, Presidente CNEL, e Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare. In entrambi gli studi si sottolinea il ruolo strategico del mondo marittimo in un Paese come l’Italia, potenza manifatturiera povera di materie prime, grande esportatrice oltremare, ricca di coste e di isole, di pesca, di turismo costiero e crocieristico.