Nel 2030 capacità da 15 milioni di teu, punto di riferimento per l’area MENA
Non solo grattacieli ipertecnologici ma anche un mega porto commerciale. Abu Dhabi, nell’ambito della strategia di differenziazione degli investimenti provenienti dal petrolio, punta a diventare punto di riferimento per gli scambi commerciali dei Paesi dell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) con un’area portuale e industriale da 420 chilometri quadrati in grado di servire anche la vicina Dubai.
Essenziale in questo quadro lo scalo di Khalifa che ha inaugurato sabato scorso, con l’arrivo della portacontainer MSC Bari (14.000 teu), la sua attività operativa.
Nato con lo scopo di sostituire il porto di Mina Zayed (530mila teu e poco più di 4 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2011) Khalifa Port ha visto completato, in linea con i tempi previsti, la prima fase di realizzazione (2,2 i miliardi di dollari investiti) che permetterà una capacità di traffico pari a 2,5 milioni di teu e 12 milioni di tonnellate. Progettato per una implementazione in grado di soddisfare una domanda crescente, i dragaggi hanno approfondito i fondali in modo da poter accogliere navi con stazza superiore a quelle più grandi attualmente in servizio, Khalifa nel 2030 avrà una capacità complessiva di 15 milioni di teu e 35 milioni di tonnellate di altre merci.
Il porto di Mina Zayed, che quest’anno festeggerà i 40 anni di attività, proseguirà le sue attività concentrandosi sulla crescita del business da crociera, sfruttando la sua posizione ideale nel cuore della città.
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