• 9 Gennaio 2025 09:32

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AdSP del Mar Tirreno Centrale: grande irresponsabilità che viene dal sindacato confederale presente in azienda

Di inaccettabile vi è solo un atteggiamento di grande irresponsabilità che spiace constatare ancora una volta viene dal sindacato confederale presente in azienda.

Questa Autorità respinge con forza le accuse infondate ed inopportune che stando alle affermazioni della triplice attengono “a violazioni reiterate della contrattazione nazionale e decentrata di settore, nonché ad una preoccupante e distorta interpretazione” della legge istitutiva dei porti, la L. 84/94 posta in essere a danno dei lavoratori e delle lavoratrici della stessa.

Nel merito questa Autorità precisa che la “sistematica disapplicazione delle condizioni contrattuali” cui le tre sigle si riferiscono nei fatti riguarda la verifica puntuale posta in essere dagli uffici competenti di questa amministrazione di istituti contrattuali cui il personale dipendente non aveva diritto. 

Benefici economici assegnati in precedenza sulla base di interpretazioni fuorvianti ed arbitrarie che di fatto gravano sul bilancio dell’Ente e quindi sulla fiscalità generale.

Appare comprensibile la irritazione delle tre organizzazioni sindacali costrette a comunicare ai lavoratori ed alle lavoratrici dell’AdSP di Napoli e Salerno la perdita di benefici acquisiti nel tempo o la restituzione di somme percepite in passato, cui non avevano diritto, ma è evidente che tale responsabilità non può ricadere su questa Amministrazione che è tenuta per legge ad operare nell’unico ed esclusivo interesse della cosa pubblica.

Pertanto essendo queste le motivazioni poste a base della dichiarazione di sciopero previsto per il giorno 9 gennaio si ribadisce che Questa amministrazione non può derogare alle verifiche e controlli applicativi delle norme di legge e contrattuali poste a tutela del pubblico interesse e che i provvedimenti assunti nulla hanno a che vedere con la violazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di questa Autorità portuale che in quanto dipendenti di Ente pubblico non economico si vedranno applicare, alla stregua di quanto si applica a tutti gli altri lavoratori interessati, lo stesso trattamento economico previsto dalle disposizioni vigenti.

Questi vertici fino ad oggi hanno sempre applicato la legge nell’interesse dello Stato e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente