Venezia– La Commissione di Gara ha concluso le valutazioni delle proposte giunte alla struttura commissariale del CCV in qualità di Stazione appaltante per le attività di Progettazione di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE), Studio di impatto ambientale, Progettazione definitiva/esecutiva, Direzione Lavori e Indagini dell’intervento riguardante il dragaggio del canale di accesso alla stazione marittima.
La Commissione, nominata da Fulvio Lino Di Blasio – Commissario Straordinario per la realizzazione di approdi temporanei e di interventi complementari per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna e ulteriori interventi per la salvaguardia della Laguna di Venezia – è stata istituita contando su esperti di assoluta autorevolezza quali l’Ing. Matteo Graziani, Direttore Tecnico dell’AdSP MACS, il Prof. Francesco Napolitano, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale del Dipartimento di Ingegneria Civile e Prorettore dell’Università “La Sapienza” di Roma e l’Ing. Paolo Menegazzo, Responsabile dell’Area Pianificazione Strategica Trasportistica dell’AdSP MAS. L’organo ha valutato sette proposte giunte da altrettanti raggruppamenti di alto valore con ottime offerte tecniche.
L’aggiudicazione nei confronti dell’ATI costituita dalle società di ingegneria “PROGER AQUA – Consorzio Stabile” e “HMR Ambiente S.r.l.”, ha tenuto conto dei parametri indicati dalla procedura di gara pubblica aperta lanciata ad ottobre 2023 per l’affidamento dei servizi di redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e studio di impatto ambientale dell’intero intervento (compresi rilievi e indagini) e, per il primo stralcio, della redazione del progetto definitivo/esecutivo, delle attività di direzione lavori, di coordinamento alla sicurezza in fase di progettazione, di coordinamento alla sicurezza in fase di esecuzione.
Grande attenzione agli aspetti ambientali: in questo senso, l’ATI dovrà svolgere specifici approfondimenti ambientali e idrodinamici oltre ad apposite simulazioni di navigazione che andranno a identificare il miglior equilibrio tra la manutenzione della cunetta di navigazione e la dimensione delle unità navali in transito. Primaria importanza è data alla valutazione degli effetti dell’intervento in relazione al disinquinamento dei canali, alla circolazione dei flussi mareali nei pressi del Ponte della Libertà oltre alla ricostruzione di strutture necessarie all’implementazione dell’equilibrio morfologico.
Il progetto, per il primo stralcio, prevederà poi l’escavo manutentivo del canale alla profondità di -8.0 m s.m.m. con una cunetta della larghezza di 70 m. Il volume di sedimenti da rimuovere è stimabile in 655.000 mc per un investimento pari a 21 milioni di euro. A seguire verranno avviate le attività tecniche che prevedono, in incipit, le indagini ambientali, la redazione del progetto di fattibilità tecnico ed economica e la documentazione per sottoporre il progetto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione di Incidenza Ambientale. Entro settembre 2024 verrà quindi sottoposta alla Commissione VIA la documentazione necessaria e – a seguito del parere – verrà avviata la redazione della progettazione definitiva/esecutiva.
“L’aggiudicazione ha identificato un raggruppamento di aziende cui è stato assegnato il miglior punteggio tecnico, pur in presenza di un ribasso economico inferiore ad altre offerte”- dichiara il Commissario Fulvio Lino Di Blasio– “Vogliamo infatti offrire alla città la soluzione tecnicamente più completa perché l’equilibrio fra ambiente e portualità è ormai da tempo il nostro punto di riferimento nelle attività commissariali e non. Infatti, pur trattandosi di attività ordinarie quali l’escavo manutentivo per riportare un canale portuale alle quote previste da Piano Regolatore Portuale vigente ed esistenti in passato, l’opera prevede la redazione di contenuti necessari per essere sottoposte alla procedura di V.I.A. e V.I.N.C.A. Inoltre, il progetto si integra con altre attività in corso da parte dell’AdSP che riguardano l’area della attuale Stazione Marittima con particolare riferimento alla realizzazione di impianti di “Cold Ironing” per permettere la fornitura elettrica alle navi da terra in modo che non utilizzino le navi i motori in fase di ormeggio.”