Competente l’assessorato al Lavoro che a sua volta attende l’ok da quello alla Formazione
Palermo – Tempi di attesa sempre più lunghi per la realizzazione degli esami finali del corso di formazione professionale di Operatore Tecnico Subacqueo (OTS), organizzato dal Centro Studi Cedifop e finanziato confondi del Fondo Sociale Europeo (FSE), conclusosi il 14 novembre scorso presso il molo Sammuzzo, al porto di Palermo.
Ad oggi nessuna risposta alla pec dove l’ente chiedeva informazioni sulle competenza relative agli esami finali trasmessa in assessorato sin dal mese di ottobre dello scorso anno, e nessuna risposta alla successiva richiesta di esami inserita nel portale della Formazione nei primi giorni di dicembre.
Secondo l’Ente, doveva essere tutto semplice e chiaro, come riportato nel Decreto Presidenziale del 5 aprile 2022, n. 9 sulla rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali e dalle successive comunicazione emanate dall’Assessorato alla Formazione, in merito ad esami precedenti dove veniva specificato che “le competenze sono state ascritte al Dipartimento Regionale al Lavoro”. Ma a tutt’oggi nessuna comunicazione è stata ancora trasmessa dall’Assessorato alla Formazione.
Intanto, in attesa di conoscere quale assessorato farà gli esami, il risultato è che gli allievi restano sempre in attesa.
Un esempio emblematico è quello dell’allievo Mattia Seminara, che in una mail inviata all’ente ha scritto: “Buongiorno direttore, aggiornamenti sulla situazione? Sappia che ho già perso tre opportunità di lavoro. Può fare maggior pressione sull’Assessorato?”
A lui si aggiunge il caso di un allievo ecuadoriano, impossibilitato a cogliere un’opportunità lavorativa all’estero, e molti altri che rischiano di perdere anche loro offerte concrete.
C’è da dire che, dei 15 allievi partecipanti al corso, 12 hanno completato la formazione aggiuntiva Inshore e conseguito il relativo brevetto di saldatore subacqueo, rendendosi imme- diatamente appetibili per una ditta di Ravenna operante nel Mare Adriatico. Ma, senza il riconoscimento dell’attestato di OTS, anche queste opportunità lavorative restano sospese.
È fondamentale ricordare che, il livello OTS rappresenta la base per accedere ai successivi percorsi Inshore e Offshore, come regolamentato nel 2016 dalla normativa regionale siciliana e nel 2024 introdotta anche in Friuli Venezia Giulia. Eppure, mentre in Friuli si assiste a una gestione organica e rapida, in Sicilia – la regione che per prima ha promosso una legge pionieristica sulla subacquea – il sistema appare paralizzato da inefficienze.
Oltretutto, i numeri non lasciano spazio a dubbi: dal 2020, il Cedifop ha documentato un surplus di richieste da parte di varie aziende di subacquei rispetto ai propri operatori qualificati, ai quali ora si possono aggiungere altri 12 dei 15 allievi del corso OTS che hanno completato i requisiti per iscriversi al Repertorio Telematico della subacquea industriale presso l’Assessorato al Lavoro. Un archivio pubblico on line, gestito direttamente dal Servizio VI del Dipartimento Lavoro che, ad oggi, conta 152 subacquei professionisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, tutti formati presso il Cedifop, altamente richiesti sia sul mercato nazionale che su quello estero.
Eppure, l’ente si trova ancora bloccato, con l’Assessorato alla Formazione che, pur avendo ricevuto tutta la documentazione necessaria, non ha fornito alcuna risposta definitiva. Questo stallo amministrativo non è solo inaccettabile, ma danneggia concretamente i giovani e le aziende che li richiedono.
«È doloroso – sottolinea Manos Kouvakis, direttore del Centro Studi Cedifop – constatare come il Friuli Venezia Giulia, che ha di fatto “copiato” la legge siciliana, riesca a dare massima visibilità, mentre qui, dove tutto è iniziato, continuiamo a maltrattare la nostra stessa normativa, rendendola a volte totalmente incomprensibile e confusionaria per non voler applicare quanto prevede la stessa normativa».
Il Cedifop richiede maggiore chiarezza e tempi certi per completare l’iter burocratico, affinché i giovani non siano più ostaggio di inefficienze amministrative. La Sicilia, terra di opportunità nel settore subacqueo, rischia di compromettere il proprio futuro per colpa di un sistema che, almeno per il momento, non funziona.