Il progetto sul dragaggio del porto di Napoli è stato approvato nell’ottobre 2014 e le “problematiche attuative sono eventualmente da attribuirsi a difficoltà di gestione dell’intervento da parte del Porto e non certo alle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente, che sono state ampiamente illustrate e condivise nel corso dei numerosi incontri tecnici tenutisi a Roma”. È quanto chiarisce una nota del Ministero secondo cui “la tempistica lunga dell’iter autorizzativo del dragaggio dei sedimenti del Porto di Napoli, giunto alla approvazione degli interventi necessari attraverso ben 7 decreti predisposti dal Ministero dell’Ambiente, ha radici profonde soprattutto per quanto riguarda le criticità di ordine tecnico riscontrate durante l’esame dei progetti trasmessi dall’Autorità Portuale di Napoli”. In merito agli approfondimenti richiesti sulla permeabilità della cassa di colmata di Levante, il dicastero invita a non “sottovalutare e sminuire” l’importanza delle richieste formulate. “Si ricorda, infatti, che la normativa vigente impone che le strutture di contenimento debbano presentare un sistema di impermeabilizzazione naturale o completato artificialmente al perimetro e sul fondo, in grado di assicurare requisiti di permeabilità almeno equivalenti quelli di uno strato di materiale naturale dello spessore di cento centimetri con coefficiente di permeabilità pari a 1,0 x 10-9 m/s”. In merito a questa questione si evidenzia che la Direzione competente del Ministero dell’Ambiente è attualmente ancora in attesa delle risultanze della prova di permeabilità richieste. “Si ribadisce, quindi – conclude la nota – che da parte del Ministero dell’Ambiente non vi è alcuna volontà o azione ostativa al progetto, ma al contrario un impegno costante per superare le difficoltà che sono sorte e sono state evidenziate”.