Roma, 16 giugno 2023 – Il senso degli interventi che hanno contrassegnato il convegno Angopi, “Infrastrutture marittime: opere e servizi per la sicurezza nei porti”, che si è svolto oggi al Centro congressi dell’hotel Domina Zagarella di Palermo hanno teso ad evidenziare l’esigenza della continuità della filiera produttiva nei nostri porti e la necessità che questa identità non sia interrotta.
Con una considerazione, ben esplicitata dal coordinatore dei lavori del convegno, il professore emerito dell’università di Genova Sergio Maria Carbone, ovvero che “la continuità può essere garantita anche in presenza di erogatori di servizi differenziati ma che siano coordinati e rispettosi di tutte le esigenze presenti nell’esercizio portuale”. Si pone insomma – è questo quanto auspica Angopi in una nota a margine del convegno – il problema del coordinamento che non può che essere pensato all’interno di una regia nazionale, di una regia affidata ad un ente che abbia caratteri di statualità. Il tema è allora quello di coniugare il mercato con l’intervento e l’interesse pubblico”.
Diversi interventi hanno posto il tema del cambiamento climatico che rischia a breve di investire la gran parte dei porti italiani. Da qui la necessità di interventi strutturali nei nostri scali. E nel suo messaggio ai lavori Angopi il viceministro Edoardo Rixi ha ribadito che “è fondamentale avere bitte e moli che siano adeguati rispetto alle nuove dimensioni del naviglio”. Rixi ha garantito che “gli investimenti saranno una priorità di questo governo”. Mentre dal canto suo la parlamentare di Italia Viva, Raffaella Paita ha sostenuto che il governo Meloni non pare avere una strategia sui porti”.
Delle risorse da mettere a terra sui porti ha parlato nel suo intervento anche il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri, secondo il quale “il Pnrr e i fondi strutturali ci offrono la possibilità di metterci al passo dei tempi”.
A chiedere alla politica un intervento di largo respiro per la nostra portualità anche il presidente Angopi Paolo Potestà che ha sottolineato come “l’impressionante dimensione che stanno assumendo i nostri vettori rende indispensabile l’adeguamento delle banchine che dovranno avere caratteristiche rispondenti all’innalzamento dei mari. Su questa strada noi ci siamo convintamente, pronti a portare il nostro contributo ai tavoli ministeriali”.