• 23 Novembre 2024 03:14

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Antitrust, le Autorità portuali fuori dalle imprese

L’Agenzia indica le soluzioni  per una maggiore concorrenza sulle banchine

 

 

Ruolo delle Autorità portuali, durata delle concessioni, servizi tecnico – nautici. L’Antitrust, nella segnalazione richiesta dal governo per la messa a punto della legge sulla concorrenza, ha individuato gli interventi necessari per una maggiore apertura al mercato del sistema portuale.

Sotto la lente dell’agenzia guidata da Giovanni Pitruzzella la permanente “commistione fra regolazione e gestione delle operazioni” da parte delle Ap, fonte “non solo conflitti di interessi, ma anche, soprattutto, di ostacoli alla concorrenza, laddove nuove imprese intendano entrare sul mercato”. Il riferimento è alla possibilità concessa agli enti portuali di costituire o partecipare a società attive negli scali, un vulnus da sanare, attraverso una modifica dell’articolo 6 della legge n.84/94, con la “totale separazione del ruolo di impresa portuale da quello di regolatore e controllore del porto”.

Da modificare anche l’art.18 sulla “gestione delle aree e banchine”. “La durata delle concessioni delle aree e banchine in ambito portuale – spiega il documento –  dovrebbe essere rigorosamente definita in maniera da perseguire l’equilibrio economico-finanziario degli investimenti del concessionario, senza però rinviare per tempi eccessivamente lunghi il confronto concorrenziale”.

Infine, la questione dei servizi tecnico – nautici, già al centro di una polemica nei giorni scorsi tra l’Ap di Venezia e Federimorchiatori. Fermo restando le competenze  in relazione all’obbligatorietà prevista in alcuni ambiti portuali, l’Agenzia invita combattere le “rendite di posizione”.

Auspicando una modifica dell’art. 14 (“delimitando gli ambiti della riserva legale agli specifici casi nei quali essa risulta assolutamente indispensabile”), si avanza la proposta di affidare le attività riservate con una procedura pubblica “volta a massimizzare l’efficienza ed a minimizzare le tariffe, dati i requisiti di sicurezza necessari”.

“In questo contesto – si conclude – appare, peraltro, auspicabile che il meccanismo di determinazione delle tariffe sia individuato, in luogo del sistema basato sui costi storici delle imprese attive nel mercato (rate of return), nel cosiddetto price cap, sistema maggiormente idoneo a indurre le imprese monopoliste a incrementare i propri guadagni di produttività e, conseguentemente, a trasferirli a vantaggio degli utenti finali”.

Nella segnalazione l’Antitrust, indicando anche una più delineata “divisione dei compiti” tra Ap e istituendo Agenzia dei Trasporti, ribadisce che l’apertura dei mercati e l’introduzione dei meccanismi concorrenziali sono ingredienti imprescindibili per stimolare, in prospettiva, la crescita e migliorare il benessere dei consumatori. Devono tuttavia essere accompagnati da istituzioni efficienti e veloci, che diano certezza dei tempi a chi vuole investire nel nostro Paese: ripensamento dell’attuale assetto del federalismo per uscire dal gioco dei veti incrociati, pubblica amministrazione orientata al servizio delle imprese e dei cittadini, riforma della giustizia sulla scia di quanto efficacemente avviato negli ultimi mesi dal dicastero competente, devono accompagnare il processo in corso.