Si chiude con un assoluzione la vicenda giudiziaria a carico dell’ex presidente dell’Ap di Napoli, Francesco Nerli, l’ex segretario generale, Pietro Capogreco, e l’ex segretaria di Nerli, Vita Convertino. Dopo circa otto anni la prima sezione penale del Tribunale, presieduta da Francesco Pellecchia, ha scagionato i tre dall’accusa di concussione perché “il fatto non sussiste”, con riferimento alle presunte pressioni esercitate per acquistare biglietti per la partecipazione a cene di finanziamento elettorale a favore di Bassolino e i Ds. Il pm Maria Sepe aveva chiesto la condanna a tre anni e mezzo per Nerli, a 3 per Capogreco e 2anni e sei mesi per Convertino. L’avvocato Annalisa Stile, difensore di Nerli, ha ricordato come “nessuno degli oltre dieci operatori portuali coinvolti come persone offese ha mai dichiarato di essersi sentito in qualche modo costretto o indotto a rilasciare quei contributi elettorali ma di averli elargiti spontaneamente e peraltro mai su richiesta diretta di Nerli o altre persone”. Capogreco era assistito da Massimo Krogh e Cesare Placanica, Convertino da Andrea Abbagnano Trione.