“Necessaria una strategia globale per la decarbonizzazione del trasporto marittimo”
Londra – Sono appena terminati i negoziati del Marine Environment Protection Committee (MEPC) dell’International Maritime Organization (IMO), conclusisi con l’adozione del draft di modifica all’Annesso VI della Convenzione MARPOL. In un’intensa settimana di lavoro a Londra si sono susseguite riunioni e vertici fra i rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo per definire una chiara strategia di decarbonizzazione dello shipping a livello globale, in particolare con riferimento alle misure a medio termine sulle emissioni di gas a effetto serra (GHG, Greenhouse Gas). Assarmatori ha seguito da vicino diversi tavoli tecnici con l’ingegner Simone Parizzi, Responsabile Tecnologia Navale, Ambiente e Sicurezza dell’Associazione armatoriale, in cui sono stati impegnati i rappresentanti del MASE e della delegazione permanente all’IMO dell’Ambasciata italiana a Londra, guidata dal Comandante Giuseppe Spera.
“Siamo convinti che sia di fondamentale importanza, per l’industria marittima italiana, essere presenti nei luoghi dove si decidono le politiche ambientali – spiega il Presidente di Assarmatori Stefano Messina – Politiche che, come abbiamo avuto modo di sperimentare con il pacchetto Fit for 55 dell’Unione europea, sono ormai dirimenti per il settore e non possono essere affrontate e analizzate solo a valle, nel momento in cui vengono recepite nei singoli Paesi. Occorre presidiare questi appuntamenti da vicino, fornire laddove possibile il nostro contributo in termini di competenze, esperienza e conoscenza del settore nella sua quotidianità e nelle peculiarità che riguardano l’Italia. Da questa consapevolezza è nata ormai tre anni fa la scelta di aprire e progressivamente rinforzare il nostro ufficio di Bruxelles ed essere presenti, come è avvenuto in questi giorni a Londra, laddove nascono e si sviluppano tali filoni. Un piacere e un onore, in questo senso, poter lavorare in stretto contatto con la delegazione permanente italiana a Londra, cui va un ringraziamento per aver dimostrato sensibilità e autorevolezza su tematiche complesse”.
“Il nostro obbiettivo – aggiunge Simone Parizzi – è stato quello di monitorare da vicino i negoziati, spingendo per far sì che le decisioni finali siano il più possibile congruenti e allineate con la tecnologia e i carburanti alternativi effettivamente disponibili, seguendo sempre il principio della neutralità tecnologica, senza voli pindarici dettati da un ambientalismo ideologico e controproducente. Insieme alla delegazione italiana abbiamo avuto modo di evidenziare le caratteristiche del nostro Paese, dove i porti sono incastonati all’interno delle città e dove il trasporto marittimo è elemento essenziale per lo sviluppo dell’industria e la continuità territoriale della più vasta popolazione insulare europea. Nessun dubbio che per l’Italia i fuel per una vera transizione siano il gas naturale liquefatto, nell’ottica di una futura matrice bio, il metanolo e i biocarburanti, come sosteniamo da tempo e come certificano autorevoli studi. I negoziati hanno risentito delle tensioni geopolitiche, ma hanno rappresentato un passo importante per arrivare ad avere norme per la decarbonizzazione del trasporto marittimo univoche e globali, e non stabilite a livello regionale, fatto questo indispensabile per un settore come il nostro che è internazionale per definizione”.
Nella foto: La delegazione italiana al MEPC dell’IMO a Londra