Roma – 5 anni sulla linea, non del fronte, ma quella, delicatissima, di demarcazione fra la terra e il mare, in quei porti che svolgono una funzione essenziale di connessione fra mercati e che quindi sono anelli imprescindibili per chi voglia impegnarsi in analisi di strategia politica ed economica.
Gli agenti e mediatori marittimi sono, da sempre, testimoni e, al tempo stesso, sentinelle dei cambiamenti che, prima di tutto, impattano sull’interscambio commerciale via mare e che, come dimostrano fatti recenti e tensioni persistenti, sono in grado di modificare radicalmente scenari ed equilibri consolidati.
Da uomini concreti, in grado di cogliere anche solo nell’espressione di un comandante o dallo spostamento di un traffico, i segnali inconfondibili sia di pericoli che di opportunità, si è deciso di organizzare l’Assemblea che celebra i 75 anni della Federazione come un risiko, non un gioco, ma un esercizio di visione per individuare ciò che ancora non esiste, ma potrebbe verificarsi. Sempre cavalcando le onde che si infrangono sulle banchine dei porti.
Il 25 ottobre a Roma “Mare: è risiko, ma non è un gioco”, l’Assemblea Pubblica Federagenti per anticipare, a partire dai traffici marittimi, quanto potrebbe accadere.