• 24 Novembre 2024 09:21

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Assologistica, sette emendamenti per la riforma portuale

Passare dai distretti industriali ai distretti logistici, laddove il territorio può agire da integratore tra imprese, settori produttivi e società.  Assologistica fa sua l’impostazione del Piano della Logistica del 2006 e, nell’ottica di una maggiore integrazione tra porti, interporti e aeroporti, presenta sette emendamenti al testo di riforma portuale in discussione in Senato nel corso di un’audizione alla VIII Commissione. L’associazione, rappresentata da Andrea Gentile, presidente del raggruppamento portuale terminalistico, approva l’introduzione nei testi di primi elementi di normativa sulle espansioni e sui prolungamenti di durata delle concessioni dei terminalisti portuali e di semplificazioni, come la modifica delle procedure di approvazione del piano regolatore portuale in tempi certi e un coerente coinvolgimento delle istituzioni interessate con un’accentuata funzione regolatrice e di coordinamento delle Autorità Portuali. Tuttavia evidenzia  “l’inefficacia di queste come di altre norme in materia portuale e logistica se continuerà a mancare un quadro programmatico generale sviluppato in un’ottica di sistema della portualità nazionale”. Prendendo in considerazione la funzione specifica di ogni porto Assologistica, contro ogni interesse localistico, propende per una funzione programmatoria dello Stato in grado di indicare  alle Autorità Portuali il fine da perseguire. “È infine necessario allinearsi all’Europa, corrispondendo di più nella filosofia legislativa e nelle definizioni normative al disegno programmatico riguardante traffico transoceanico, transhipment e connessioni con le reti TEN-T, definendo i porti di sistema da far coincidere con il “core network” individuato dalla Unione Europea”, conclude Andrea Gentile.