Al Salone Nautico di Venezia fiducia in una ripresa del settore
L’obiettivo è recuperare i diportisti che hanno abbandonato le coste della penisola. Le prospettive, dopo l’annus horribilis del settore, stanno migliorando. Sia per gli adeguamenti tariffari di quelle che erano considerate una volta “acque tranquille” – è il caso della Croazia i cui costi sono lievitati al punto di superare anche del 30% di quelli adriatici – sia per le nuove normative ottenute dalle associazioni di categoria. Un buon punto di partenza, in grado di favorire la ripresa del settore, non appena sarà superata la “crisi di liquidità”.
Di “new deal” della nautica si è parlato al Salone Nautico Internazionale di Venezia, giunto alla dodicesima edizione, ad una tavola rotonda organizzata dal Propeller Club di Venezia e da ExpoVenice. Al centro del dibattito le nuove disposizioni a favore del comparto: posa dei pontili galleggianti senza autorizzazioni edilizia; delega alle Autorità portuali dei porti commerciali per introdurre spazi per la nautica nei propri Piani Regolatori Portuali (P.R.P.); inserimento delle strutture per la nautica da diporto nella legge del project financing; normativa sul noleggio occasionale; istituzione del registro informatico per le imbarcazioni. Tutte disposizioni a cui mancano però i decreti attuativi. “Non ci resta che attendere la stabilizzazione finanziaria europea – ha concluso il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – per assistere ad una nuova tumultuosa crescita del comparto”. Proprio in vista di questa auspicata ripresa, nel corso dell’incontro, il Propeller Club Port of Venice , in collaborazione con l’Associazione “Ponti sui Mari” e Sistema Walcon di Ferrara, ha presentato l’ipotesi progettuale per un piano di infrastrutturazione dell’Isola di Pellestrina, nella laguna di Venezia , con strutture galleggianti a basso impatto ambientale. Progetto che ha già riscosso grande interesse proprio per lo sviluppo di quel turismo nautico, naturalistico e paesaggistico alla ricerca di sempre nuovi incontaminati siti nell’unicità che contraddistingue quella “civiltà dell’acqua” sviluppatasi nei secoli nel sistema lagunare veneto.