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ASSOPORTO AUGUSTA: INDISPENSABILE IL GNL

DiCatello Scotto Pagliara

Feb 15, 2019

Augusta, 15 Febbraio 2019 -“Abbiamo una nuova sfida per il futuro del porto che è quella del gas naturale liquefatto, il Gnl di cui tanto si sta discutendo in questi giorni e  auspichiamo che nasca al più presto un deposito di bunkeraggio al porto commerciale”. Lo ha detto Marina Noè, presidente di Assoporto Augusta che è intervenuta ieri pomeriggio, in un affollato  salone al circolo Unione di Augusta, al convegno promosso dalla sezione di Augusta della Fidapa su “Le donne raccontano il territorio di Augusta, bellezze naturali, patrimonio storico-artistico, economia.  Realtà attuale prospettive di sviluppo nell’era digitale”.

La presidente degli operatori portuali megaresi, di cui durante la serata è stato ricordato il ruolo di donna impegnata, da sempre, nel mondo dell’impresa e in particolare nel settore della  cantieristica  navale,  di cui è ancora oggi espressione, ha aggiunto che  “Augusta sta vivendo un momento di passaggio e si devono creare le prospettive di una nuova evoluzione, per dare ai nostri giovani la possibilità di confrontarsi con un nuovo mondo. Dobbiamo riuscire a capire che Augusta potrà aver il punto di svolta se riesce a coniugare le diverse ricchezze che ha. Una di queste è, appunto, il porto. Per questo dobbiamo riuscire, prima degli altri, a fare in modo che  si costruisca un deposito di gas naturale, perchè le ricchezze sono da sempre venute dal mare e se noi  oggi  non abbiamo un sostituto al petrolchimico, qual è appunto il gas naturale, rischiamo di non avere più navi ad Augusta. Oggi occorre edificare il futuro del porto e dell’economia che attorno ad esso gira e continua a produrre ricchezza per tutto il territorio”.

Non lontano da noi, nello stretto di Messina, è già arrivato EOLO, il primo traghetto della Caronte & Tourist che potrà navigare a gas naturale e per il quale il Cantiere Noè di Augusta ha costruito la bettolina di supporto alla nuova nave che sarà trasportata a Messina nei prossimi giorni.  “Siamo alla quarta rivoluzione industriale, quella dell’era digitale e nuovi mestieri si affacciano nel panorama del lavoro mentre – ha proseguito Noè- molti altri più tradizionale si perdono, occorre accettare la sfida guidare i nuovi processi di cambiamento e non farsi superare dagli eventi. Dobbiamo riuscire a far rinascere il nostro porto con lo sforzo di saper coniugare le diverse esigenze. Occorre pretendere che vengano utilizzate le migliori tecnologie esistenti e vengano operati i doverosi controlli, non possiamo e non vogliamo essere quella comunità umana che, per la paura di errori fatti nel passato, quando non c’era la necessaria attenzione che vi è oggi in materia di sicurezza della salute e di rispetto dell’ambiente, sceglie di non scegliere, costringendo le nuove generazioni a dover andare a cercare il lavoro in territori, che hanno saputo creare le regole per la coesistenza dei diversi valori in gioco”.

E allora diventa fondamentale avere capacità di visione dei prossimi vent’anni e infrastrutturare le nostre zone portuali adeguatamente, per competere in un Mediterraneo sempre più agguerrito. Occorre chiedere all’Europa che il rispetto delle regole ambientali valga anche per quei paesi che si sentono europei, che stanno nel Mediterraneo e che rendono i mercati instabili proprio per il ruolo che esercitano in assenza di controlli dei trattati se pur esistenti.   Col presidente dell’Autorità di sistema del Mare di Sicilia orientale Andrea Annunziata, Assoporto Augusta ha condiviso, fino dal primo giorno del suo insediamento, l’importanza di realizzare il deposito di gas naturale,  “perché altrimenti Augusta non  sarà più considerata un porto “core” dall’Unione europea e, soprattutto, uscirà dalle rotte di navigazione e dei commerci che il raddoppiato canale di Suez provocherà nei prossimi decenni”.

Noè, infine,  ha anche ricordato il ruolo fondamentale   della  politica e delle sue scelte per  dare un futuro al porto di Augusta e ai suoi cittadini.  “Per essere governanti occorre avere il coraggio di fare scelte di prospettiva, occorre analizzare  le infrastrutture avendo una visione realistica. –ha concluso- Il nostro è un porto già specializzato ed è un porto prevalentemente energetico, possiamo decidere di renderlo ecosostenibile iniziando a fare in modo che le imprese comincino un percorso di conversione divenendo “imprese green”. Bisogna  contemperare  le varie necessità economiche del territorio senza essere negazionisti,  per principio o peggio per moda,  oppure finiremo per non avere nulla e non saremo mai portatori di sviluppo”.