Olbia si conferma all’undicesimo posto tra i porti crocieristici italiani
Il porto di Olbia chiude all’undicesimo posto nella classifica di Cruise Watch la stagione crocieristica 2013 terminata all’inizio di novembre con la partenza di MSC sinfonia. Una tendenza in positivo che vede crescere i due scali galluresi dell’Isola Bianca (88 navi rispetto alle 87 del 2012) e Golfo Aranci (22 rispetto alle 9 dell’anno precedente) mentre diminuisce il saldo per Porto Torres che, a causa del cambio itinerario della Ibero Cruceros, si è visto ridurre il calendario ad appena cinque navi rispetto alle 46 della stagione 2012. In sintesi, sono stati 115 gli scali effettuati nei tre porti di competenza dell’Ap del Nord Sardegna (contro i 142 dell’anno precedente), per un totale di circa 230 mila passeggeri in transito. “Chiudiamo un anno importante per il mercato delle crociere nel Nord Sardegna”, spiega Fedele Sanciu, commissario dell’Autorità Portuale. “Con questi numeri, puntiamo a rafforzare ancora la nostra presenza nel sistema, aumentando l’impegno da parte della struttura sui fronti del marketing, anche grazie all’auspicato impegno al nostro fianco della Regione Sardegna, e dell’infrastrutturazione a servizio del mercato, cercando di investire maggiori risorse sulla divulgazione delle potenzialità dei nostri porti, specialmente per Porto Torres, per il quale bisogna incrementarne l’attrattività strutturale e di immagine, e Golfo Aranci, sul quale la disponibilità del rinnovato accosto del pontile est potrà garantire migliore ricettività per le navi di grandi dimensioni”. Positivi i primi dati per il 2014. Sono già 102 le crociere previste in calendario, molte delle quali al primo scalo nell’isola, con una stagionalità che va dal 2 aprile al 29 dicembre. “Nonostante il dirottamento delle navi Carnival dal Mediterraneo verso altri scali europei – conclude Sanciu – e quindi un anno che si annuncia in leggera flessione per l’Italia, ad oggi possiamo confermare la tenuta dei nostri tre scali, pronti ad accogliere alcune nuove compagnie che cercheremo di fidelizzare nel corso dei prossimi anni di lavoro in ambito internazionale. È una sfida importante che darà sicuramente respiro ad un’economia pesantemente in sofferenza”.