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Blue Economy Summit: prima giornata dedicata al porto, alla diga foranea e al waterfront di Genova

Genova, 13 ottobre 2021 – Con una prima sessione dedicata alle “Prospettive di sviluppo del Porto di Genova“, si è aperto il Blue Economy Summit a Genova da oggi fino al 16 ottobre. Dopo i saluti di benvenuto di Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo Economico Portuale del Comune di Genova, gli interventi introduttivi di Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati e Marco Faimali, presidente area di ricerca del CNR Liguria, che ha sottolineato l’impegno dell’istituto per portare avanti una rivoluzione blu in questa città. “Non dimentichiamo che il Mediterraneo- ha raccontato Faimali – rappresenta solo l’1% della superficie degli oceani, ma il 10% della biodiversità mondiale e sulle sue acque transita il 20% del PIL globale del mare, 5.600 miliardi di euro”.

“In un’ottica di sviluppo, tutti lavoriamo per incrementare i traffici dell’attuale porto di Genova in previsione dello spostamento della diga foranea” – ha aggiunto Giovanni Stella, comandante in seconda del Porto di Genova. Lavoreremo perché non si creino intoppi ai traffici durante la realizzazione dell’opera. Occorre potenziare non solo il lato mare, ma anche ciò che c’è dietro il porto: il fattore tempo è fondamentale per la competitività di un porto”. Dello stesso avviso Giampaolo Botta, direttore di Spediporto, che ha presentato il progetto di green logistic valley per la val Polcevera che consente di utilizzare al meglio oltre 2 milioni di mq di terreni. “Sono porzioni di territorio inseriti in un contesto ideale tra porto e terzo valico, e includono le aree più depresse a livello di disoccupazione e descolarizzazione” – specifica Botta. Un progetto sostenibile, grazie all’utilizzo di energie alternative, che mira a creare centri ad alta automazione sfruttando la rete ferroviaria.

Edoardo Rixi, deputato e membro della commissione Trasporti, nel suo intervento al Summit, ha lanciato un grido d’allarme sulla nuova diga foranea: “C’è la necessità che il ministero dell’Ambiente vada più veloce. La Commissione di valutazione di impatto ambientale non è ancora stata costituita: è arrivata una lettera la settimana scorsa che chiede un termine di 180 giorni. Se il ministero non affretta i tempi non riusciremo a sostenere lo sviluppo dell’economia marittima ligure”.

“Genova di fatto è una città laboratorio, e la risoluzione del rapporto tra porto e città deve essere un tema di ricerca, sviluppo e progettualitàha sottolineato Riccardo Miselli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova nell’introdurre la sessione Riqualificazione e valorizzazione del Waterfront delle aree portuali e della costa. “Occorre trasformare un’apparente criticità in una risorsa e opportunità che, quando si parla di lungomare, si può tradurre in qualità dell’ambiente, del lavoro e del tempo libero”.

ll più grande parco cittadino, canali, 2.000 posti auto, zone a uso misto commerciale e produttivo, ma soprattutto la restituzione alla città di un’area che promette di diventare fortemente attrattiva, entro il 2024. È il futuro waterfront di Levante, di cui ha parlato al Blue Economy Summit, l’assessore al Bilancio e Lavori Pubblici del Comune di Genova, Pietro Piciocchi.

Un progetto da 300 milioni di euro, parte dei quali di provenienza privata, che nasce prima del recovery plan e procede con ritmi veloci in città. ” Il nostro obiettivo – ha spiegato Piciocchi – è il completamento dell’opera nel 2024, compresa la riqualificazione di Piazzale Kennedy, con la realizzazione dei canali e delle darsene già nell’aprile del 2022. Desideriamo creare il più grande distretto della nautica del Mediterraneo, un punto di riferimento che sia attrattivo anche di interessi e ulteriori investimenti”.

Negli anni Novanta gli yacht non potevano neppure attraccare al porto di Genova, oggi la nautica professionale genovese è riunita nell’associazione Genova for Yachting, che racchiude oltre 50 realtà nei settori di servizi, marina, cantieri e tecnologie. Alberto Amico di Amico & Co ha spiegato come la presenza degli yacht a Genova non sia solo una scommessa vinta, ma una ricchezza per la città: “Grazie al progetto Genova superyacht hub siamo diventati non solo un centro per la cantieristica, ma per tutte le attività legate agli yacht” afferma Amico. Sono 51 i milioni di investimento messi sul territorio negli ultimi 7 anni”.

La sessione è proseguita nel pomeriggio coinvolgendo, tra gli altri: Mauro Ferrando, presidente, Porto Antico, Filippo Delle Piane, consigliere, Camera di Commercio di Genova, Carmen Andriani, professore ordinario Dipartimento di Architettura, Università di Genova.