GBSC si dichiara colpevole di inquinamento in Alabama
Giuseppe Bottiglieri Shipping Company patteggia e si dichiara colpevole nel procedimento avviato dal Dipartimento di Giustizia americano nei confronti della società e di Vito La Forgia, capitano di macchina della bulk carrier Bottiglieri Challenger.
È quanto pubblicato dal Press Register, quotidiano locale di Mobile, Alabama, porto presso il quale l’unità è stata fermata lo scorso 25 gennaio nel corso di una ispezione della Guardia Costiera statunitense.
La società con sede a Napoli avrebbe riconosciuto le irregolarità riscontrate nella compilazione dell’ “oil record book” da parte degli ufficiali americani accettando di pagare 1,3 milioni di dollari (1 milione destinato al Tesoro Usa e 300 mila dollari, come “servizio alla comunità”, al National Fish e Wildlife Foundation) per evitare l’apertura di un processo penale.
Stando agli atti processuali, la Challenger, in un viaggio da Singapore al Brasile per Mobile, avrebbe scaricato per ben sei volte in mare rifiuti oleosi avvalendosi del cosiddetto “magic pipe”. Ovvero, un tubo che permette di bypassare il separatore delle acque di sentina, scaricando direttamente fuori bordo oli e acque contaminate.
A ordinare l’utilizzo del tubo sarebbe stato Vito La Forgia il quale, scegliendo anch’egli la strategia dell’ammissione di colpa, rischia ora dai sei mesi ad un anno di detenzione.
La decisione definitiva sul caso arriverà comunque il prossimo 15 agosto. Il giudice distrettuale di competenza, infatti, ha chiesto un’ulteriore indagine sulla situazione finanziaria della società Bottiglieri. Solo allora sceglierà se accettare i termini del patteggiamento o di impostare il rinvio a giudizio.