• 24 Novembre 2024 17:12

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Cabotaggio, commissione dei saggi: “liberalizzazione graduale ed equilibrata”

Perplessità di ANITA, “attuale regolamentazione fino al 2020”

 

La creazione di un mercato unico europeo dei trasporti passa dalla liberalizzazione del cabotaggio. Allo stato attuale, tuttavia, persistendo eccessive diversità in termini di costi e condizioni nei diversi Paesi Ue, l’ipotesi non è praticabile se non con un processo “graduale ed equilibrato”.

Sono le raccomandazioni pubblicate dai “saggi” (Gruppo di Alto Livello) nominati dal Commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas, per studiare la situazione e le prospettive del mercato comunitario dell’autotrasporto.

Dalla relazione dell’Alto Gruppo emerge, in particolare, la necessità di distinzione tra “linked cabotage”, assimilabile al trasporto internazionale, e “non-linked cabotage”, costituito dalle operazione che sono effettuate, in modo indipendente,  una volta raggiunto un determinato paese. Per il primo i “saggi” propongono di fissare un limite di 4 giorni dal momento dell’ingresso mentre per il secondo si parla di 50 giorni, a condizione di impiegare veicoli Euro V, ridotti a 30 negli altri casi. I vettori stranieri, inoltre, dovrebbero pre-registrarsi per effettuare trasporti nazionali, pena severe sanzioni.

La soluzione di ridurre da 7 a 4 giorni il periodo di cabotaggio, “va nella giusta direzione”, commenta ANITA (l’associazione nazionale dell’autotrasporto), “perchè riduce la possibilità di effettuare un numero consistente di viaggi, in assenza dell’auspicata armonizzazione delle condizioni di mercato”.  “Abbiamo invece alcuni dubbi sulla possibilità che il vettore non residente si possa registrare nel Paese di cabotaggio ed effettuare in tal modo più trasporti. In attesa che la Commissione Ue presenti la proposta di modifica al Regolamento comunitario sul cabotaggio – prosegue la sigla italiana, sentita insieme ad altre 126 associazioni europee –  ANITA continuerà a sostenere che occorre mantenere invariata l’attuale regolamentazione almeno fino al 2020, perchè non sussistono le condizioni di mercato per ulteriori aperture”.  

Tra le altre raccomandazioni individuate dal gruppo europeo, il rafforzamento della co- responsabilità vettore-committente-spedizioniere, e non solo limitatamente alle infrazioni ai tempi di guida e di riposo ma anche estendendolo alle altre norme dell’autotrasporto.