Protocollo d’intesa per le riforme del settore
Turbine eoliche off-shore, energia marina, navi eco-sostenibili. Sono le tre rivoluzioni che la cantieristica europea non può perdere. Il punto di partenza per trasformare un settore in crisi attraverso una diversificazione delle attività capace di creare leadership nei mercati del futuro.
È il messaggio che arriva dalla Conferenza delle Regioni periferiche marittime (Crpm) che a Bruxelles, con il contributo di Italia, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Paesi Scandinavi ha sottoscritto un documento per la “definizione di una nuova politica industriale dopo il programma LeaderSHIP 2015”.
Il documento – che vede la fattiva partecipazione di Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Toscana – affronta in quattordici punti le tematiche legate allo sviluppo della cantieristica: dalla politica marittima integrata ai fondi strutturali, dalla ricerca e innovazione alle reti transeuropee.
Dal confronto con le varie esperienze è emersa principalmente la necessità di un percorso comune capace di “individuare risorse per approvare e per finanziare i progetti innovativi”. “I mari – spiega il documento – sono al centro del nostro futuro sviluppo economico. Le competenze sviluppate nel settore della cantieristica possono essere alla base dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi innovativi per affrontare le sfide dell’economia marittima futura. Allo stesso modo, le competenze di settori come moda e design, telecomunicazioni, materiali, o aeronautica e industria automobilistica costituiscono una risorsa importante per l’industria marittima. Facilitare tali interconnessioni lungo la filiera, attraverso un approccio integrato per l’innovazione tecnologica e non-tecnologica può migliorare la competitività delle industrie europee che porterebbe verso lo sviluppo di ciò che potremmo chiamare “città del mare intelligenti” (smart cities on the sea)”.