“Il Comune presenti un suo piano”
Risponde a muso duro l’assessore ai Trasporti Vetrella alle polemiche sul caos in cui versa in questi giorni il porto di Capri mettendo una serie di paletti sulle responsabilità dei vari enti. “Sto aspettando da tempo – afferma, riferendosi alle critiche giunte da parte del sindaco del comune isolano – un piano anticaos che ponga rimedio ai disservizi e disagi che puntualmente si verificano sull’isola nei fine settimana e che non possono essere più tollerati. Un piano che – voglio specificarlo – è di esclusiva competenza del Comune, tanto è vero che l’ho richiesto anche a tutti gli altri sindaci dei principali porti campani, molti dei quali mi hanno già inviato una loro proposta, a differenza di Capri”.
A far da detonatore alla questione una lettera della Capitaneria di porto in cui era denunciata la “ristrettezza e l’esiguità delle infrastrutture dello scalo” con conseguente sovraffollamento di turisti sulle banchine dedicate al traffico commerciale. “Una commistione caotica” con i veicoli pesanti che sbarcano dai traghetti Caremar per cui era chiesta “una strategia d’azione pienamente condivisa e maggiormente garantista, che tuteli la pubblica incolumità, la sicurezza e regolarità delle operazioni portuali-commerciali, anche correlate agli equilibri economici dell’isola di Capri”.
Da qui una serie di dichiarazioni da parte del sindaco Lembo “sulle quali – sottolinea Vetrella – è bene fare chiarezza una volta per tutte”.
A cominciare dagli interventi necessari al potenziamento del porto, i cui finanziamenti sarebbero stati “bloccati” dall’assessore. “Il progetto complessivo di 37 milioni – afferma Vetrella – è stato diviso in una prima parte di lavori da 8 milioni e in una fase successiva da 29. Per la parte da 8 milioni, siamo già quasi al progetto definitivo, che mira ad avviare finalmente il miglioramento della sicurezza e il potenziamento di strutture che risalgono a più di 80 anni fa, e che nessuno aveva finora mai ammodernato”.
Vetrella smentisce anche la volontà della regione di intervenire sul porto turistico con un project financing. “Il consorzio che gestisce il porto – conclude – ci presenti piuttosto un progetto serio e risolutivo di tutte le problematiche esistenti, comprese quelle relative allo scalo commerciale, che deve integrarsi al meglio con quello turistico, e noi lo valuteremo secondo quanto previsto dalla normativa vigente”.