La richiesta a Caldoro. Via libera alla tassa di sbarco
Allungare le attuali concessioni quadriennali a trent’anni in modo da eliminare i freni per gli interventi migliorativi di cui necessita il porto turistico di Capri.
È la proposta di Ciro Lembo, sindaco del comune isolano, che ha già chiesto un incontro con il presidente Caldoro.
Secondo il primo cittadino di Capri una gestione “duratura” dello scalo permetterebbe più facilmente di impegnare i diversi milioni di euro necessari all’implementazione di strutture, sicurezza e ricettività dello scalo, a cominciare dal costone che sovrasta il porto, a rischio frana.
“Dal punto di vista amministrativo – ha spiegato Lembo all’Adnkronos – sappiamo già che non è un problema, ora aspettiamo l’input politico. Siamo pronti a investire in un periodo in cui i soldi scarseggiano ovunque e in particolare nelle casse della Regione, ma ci serve un prolungamento della concessione attuale”.
Intanto, Carpi e Anacapri hanno sostituito la tassa di soggiorno con la tassa di sbarco, misura prevista per le piccole isole dal decreto fiscale del governo Monti.
I due Comuni dell’isola hanno deciso la ripartizione (66% a Capri, 34% ad Anacapri) degli introiti che deriveranno dall’imposta di 1,50 euro da applicare ad ogni passeggero sbarcato.
Dai dati a disposizione la cifra a disposizione delle due amministrazioni dovrebbe superare i 2,7 milioni di euro.