Dopo l’incidente di Procida la Filt Cgil denuncia una “grave emergenza sicurezza”
L’incidente di domenica scorsa al traghetto “Naiade” della Caremar, al momento dell’attracco a Procida, ha causato solo lievi ferite e contusioni ai passeggeri. Ma si tratta solo dell’ultimo episodio di una “grave emergenza sul servizio pubblico di trasporto per il collegamento con le isole”.
È quanto denuncia Mario Salsano, segretario generale di Filt Cgil Campania che punta il dito su un “rilevante problema” per la sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri delle navi traghetto e dei mezzi veloci della compagnia.
Sotto accusa “la manutenzione programmata delle unità che – afferma Salsano – non si effettua da circa 3 anni mentre negli anni scorsi le navi si fermavano per lavoro 1 mese per ogni anno”.
Lunga e impressionante la lista di mancanze addebitate all’ex società Tirrenia – passata, nell’epoca Bassolino, sotto l’ala della Regione – e messa in ginocchio da una crisi di liquidità che non consente di pagare i fornitori: un mezzo veloce, Isola di Capri, fermo da 5 mesi in attesa di riparazione; mancato acquisto dei pezzi di ricambio; mancata pitturazione dei ponti con vernice antisdrucciolo, “con un gravissimo danno ai lavoratori, all’utenza, al servizio pubblico e all’industria del turismo”.
In una situazione in cui “a luglio ed agosto tutte le navi rischiano di fermarsi” il sindacato esprime la sua contrarietà alla privatizzazione della compagnia, chiedendo alla Giunta Regionale la risoluzione dei problemi “strutturali” della società.
A cominciare, ad esempio, dal pagamento delle corse notturne fuori convenzione che la Regione ha imposto senza copertura. Tra le altre richieste: un piano straordinario di manutenzione delle navi, gli sgravi Iva e “la compensazione di 5 milioni di euro ad integrazione della sovvenzione dello Stato”.
Ad oggi, infatti, Caremar riceve dallo Stato aiuti per circa 20 milioni. Soldi che però vengono erogati in ritardo rispetto alle esigenze operative di una flotta sempre più vecchia.
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