• 22 Novembre 2024 08:36

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Codice della Strada: Assotir, Ministero Trasporti emani quanto prima regolamentazione unica sui sensori di angolo cieco

Diredazione City

Apr 5, 2024

Donati, Necessario intervenire prima che qualche altro Sindaco provi a imitare l’esempio di Milano

Roma – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti emani quanto prima il decreto che disciplina l’installazione dei sensori di angolo cieco sui mezzi pesanti. È l’auspicio che esprime Assotir, augurandosi che il Ministero intervenga entro l’anno, in modo da superare la scelta “autarchica” del Comune di Milano che, di per sé, ha creato più problemi di quanti non ne abbia risolti.

L’Associazione dei Trasportatori ricorda che il Codice della Strada – approvato dalla Camera, e ora all’esame del Senato – contiene anche una delega che affida al Governo il compito di adottare norme – valide per tutta l’Italia – per disciplinare l’istallazione “di dispositivi atti a migliorare la visibilità diretta degli utenti vulnerabili della strada dal posto di guida riducendo gli angoli morti.

È un’esigenza che Assotir aveva già messo in evidenza in più occasioni, a iniziare dall’audizione di fronte alla Commissione Trasporti della Camera a cui ha partecipato il 9 novembre 2023. “In quella come in altre occasioni – sottolinea Claudio Donati, segretario generale dell’Associazione, – avevamo portato come esempio la delibera con cui il Comune di Milano impone l’obbligo di istallare simili dispositivi. Si tratta però di un provvedimento adottato da un’Amministrazione locale che, oltre a valere solo all’interno del territorio del capoluogo lombardo, rischia di aprire le porte a una pericolosa regolamentazione a macchia di leopardo”.

Con il nuovo Codice della Strada – prosegue il Segretario Generale, – la palla passerà al MIT. Ed è necessari che intervenga quanto prima per adottare una disciplina unica, che valga per tutti i Comuni d’Italia. Assotir verificherà, a partire dai prossimi giorni, che l’intervento sia tempestivo, prima che qualche altro Sindaco provi a imitare, a modo suo, Milano” conclude Donati.